Su PS4 il quarto capitolo della saga sviluppato da YummyYummyTummy
Gli amanti del genere RPG avranno senz’altro sentito parlare o giocato a uno dei capitoli della saga Fallen Legion, sviluppata dalla software house indonesiana YummyYummyTummy. Si tratta di un gioco di ruolo bidimensionale arrivato ormai al quarto capitolo, cui abbiamo giocato su PlayStation 4 (il titolo è disponibile anche sulla next gen), trovando un videogioco interessante, ma che non ha avuto forse la forza di innovare nel gameplay, proponendo un combat system già visto. La resa grafica di Fallen Legion: Revenants è comunque più che discreta, soprattutto nella caratterizzazione dei vari personaggi, dai due protagonisti passando per gli Exemplar fino ai mostri. Il tutto immerso in un’ambientazione fantasy piacevole.
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Fallen Legion: Revenants. Due protagonisti, più finali
Il gameplay di Fallen Legion: Revenants si sviluppa seguendo due filoni decisamente diversi tra loro, una scelta che avrebbe senz’altro potuto essere meglio sviluppata. Da una parte abbiamo una fase della storia molto verticale su azione e combattimento da RPG: Rowena è il nome dello spirito che governeremo in questa corsa a scorrimento orizzontale, lungo la quale inciamperemo in avversari e boss. A sua disposizione questa presenza magica e misteriosa – spirito di una donna uccisa dal tiranno Ivor – ha i cosiddetti Exemplar, ovvero forze del bene ciascuna con la propria caratteristica. Il combat system procede con i tradizionali attacco e difesa: l’offensiva delle nostre truppe è affidata a uno dei tasti del joypad, a cui corrisponde un soldato (con Rowena potremo anche attivare una cura collettiva). Fondamentale il tempismo nella parata per reagire il prima possibile.
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Accanto a questo gameplay Fallen Legion: Revenants ha inserito la storia di Lucien, l’altro eroe che al posto del combattimento preferisce la diplomazia e l’abilità per sconfiggere Ivor, il tiranno che ha preso il controllo del castello fluttuante di Welkin. Con questo giovane il nostro compito non sarà dunque duellare in campo aperto, ma animare una resistenza contro il cattivo, parlando con più persone possibili ed esplorando un ambiente non troppo ricco e profondo. Il videogioco è disponibile soltanto in inglese, con un doppiaggio tutto sommato non male. In più, in base alle nostre scelte e alla piega che daremo all’avventura, gli sviluppatori hanno riservato più finali diversi che potrebbero senz’altro conferire una certa longevità a un videogioco che arriva ai titoli di coda in meno di dieci ore.