Ovviamente più vino che birra, spaghetti, le crostate del passato. Startup più promettenti? “Quelle dell’agroalimentare”. Al Questionario di Food Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini)
Ottavio Cagiano de Azevedo, 60 anni, romano, direttore generale di Federvini.
1.
Cosa mangia a pranzo, nell’orario di lavoro?
Può capitare, come a molti, di prendere un tramezzino ed un caffè; ma il lavoro offre anche occasioni di colazioni complete, se non addirittura eventi particolari come degustazioni o presentazioni di prodotto
2.
Cosa mangia invece a cena?
Anche qui dipende dalla situazione: se sono a casa sicuramente ci deve essere verdura e frutta, pane. Ma anche qualcos’altro. Se sono fuori casa, dipende dal luogo e dal… menu.
3.
Vino o birra?
Tutte e due le bevande e non solo… ma la prima scelta è sempre passionale/affettiva, quindi vino.
4.
Piatto preferito in assoluto?
Spaghetti ajo, ojo (da romano non so scrivere diversamente) e peperoncino. È un piatto semplice, dai sapori composti, profondamente nostrani e fondamentale per individuare la buona qualità di ciascun singolo componente.
5.
In quale percentuale, più o meno, mangia cibo importato dall’estero?
Non lo so anche perché per lavoro spesso “mi esporto”, cerco in primis di individuare la qualità di quel che mangio.
6.
La convince una dieta vegana?
Mi capita di pranzare o cenare anche solo con piatti di frutta e verdura, ma non ho mai praticato una dieta vegana. Mi piacciono la carne, incluso il quinto quarto, il pesce, gli insaccati, i formaggi. È frutto dell’educazione ricevuta, occorreva mangiare ed apprezzare tutto quel che trovavamo nel piatto.
7.
In percentuale: quanto è attento alla salute quando è a tavola?
Prima di rispondere vorrei sapere se il mio medico legge il sito… A mio avviso sì, ma quando vede le mie analisi mi arrivano delle reprimende.
8.
Tecnologia del food: quale usa nel privato?
Ho fatto una scelta di campo, non essendo un bravo cuoco (anche se mi applico) mi sento più attento al ruolo di commensale.
9.
In quale altro settore del food (oltre il suo) le piacerebbe operare?
Come si può pensare ad altri settori quando, grazie al vino, agli spiriti ed all’aceto, sono a contatto con tutto l’agroalimentare?
10.
Ogm, cosa ne pensa: sì o no?
Sulla ricerca sempre aperto, curioso e interessato. Sull’applicazione dei risultati della ricerca cerco di ascoltare quanto più possibile prima di farmi un’idea.
11.
Prima o poi arriveranno sugli scaffali. Mangerebbe insetti?
Perché no? Mi pare che qualcuno potrebbe storcere il naso nel pensare alle rane piuttosto che alle lumache, eppure…
12.
Secondo lei, quali sono i settori più promettenti per una startup del food?
Se è agroalimentare italiano, tutti i settori offrono opportunità
13.
Il food è strategico per l’Italia. Cosa manca ancora per spingere il settore?
Considerarlo risorsa economica nazionale non solo quando se ne scrive per commentare i dati export, ma quando si adottano politiche economiche nazionali.
14.
Effetto Ratatouille: cosa rimpiange del cibo che mangiava da bambino?
Pane e prosciutto con nonno e le crostate.
15.
Il bimbo piange a dirotto perché vuole una merendina confezionata: quanto tempo resiste prima di cedere?
È un pianto specifico e distinguibile quello di un bimbo che vuole una merendina confezionata? Non sono in grado di riconoscerlo
16.
La cosa più buona mai mangiata.
Del tonno a Favignana.
17.
La cosa più cattiva mai mangiata.
Qualcosa cucinata da me, meglio tacere…
18.
Se fosse chef, quale piatto sarebbe il suo cavallo di battaglia?
Vorrei tanto saper cucinare dei piatti a base di legumi (fagioli, lenticchie, ceci).
19.
Qual è l’innovazione che sta rivoluzionando il food più delle altre?
La conservazione dei cibi. Può essere di grande utilità anche nel ridurre gli sprechi.
20.
Ha il potere assoluto per un giorno: cosa farebbe per sconfiggere la fame nel mondo?
Partirei dai bambini, devono avere sempre la possibilità di crescere.