La produzione, il consumo, lo spreco Una proposta al Senato riguarda il valore della corretta alimentazione. Obiettivo, lavorare sull’ambiente e sulla salute: 15 milioni di finanziamento (e distributori di frutta e latte negli istituti…)
Educare al valore del cibo. Se qualcosa ci rimarrà, dell’Expo – a parte le grosse soddisfazioni e un’area da un milione di metri quadrati a cui trovare un futuro – sarà l’attenzione ad alcune tematiche che ruotano intorno allo scivolosissimo mondo dell’alimentazione. Almeno quella. Difficile, infatti, che un disegno di legge come quello che ha per prima firmataria Leana Pignedoli, senatrice del Partito democratico, avrebbe potuto vedere la luce in un clima diverso da quello del grande circo gastroculturale che va concludendosi a Rho.
Il cibo e la scuola primaria
L’obiettivo del ddl è trasformare la sensibilizzazione al cibo – alla sua produzione, al suo consumo, allo spreco di cui siamo tutti responsabili e al quale è dedicata un altro ddl, quella del cosiddetto Spreco zero – in una specie di materia scolastica allargata. O almeno tentare di inserirla nel sistema di istruzione e formazione delle scuole primarie, le vecchie elementari. Non solo teoria ma anche pratica. Fra le best practice di cui il documento si fa portatore c’è per esempio anche quella di installare distributori automatici di frutta e latte nei corridoi degli istituti. Mangiare bene, d’altronde, è uno stile di vita. S’impara anche e soprattutto facendo ogni giorno delle scelte consapevoli.
I fondi
Una via di mezzo, insomma, fra alimentazione, sport e sostenibilità ambientale che dovrà svilupparsi tramite attività integrate di educazione alimentare e motorie per favorire il benessere, il contrasto all’obesità e ai disturbi legati alla cattiva alimentazione. La notizia è che, pur pochi, sul tavolo ci sarebbero dei quattrini da utilizzare, qualora il provvedimento divenisse legge: per il 2016 15 milioni di euro in fondo non del tutto “freschi” ma pescati fra quelli destinati al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche del 2015. Mentre per il 2017 i milioni sarebbero 10, con ripartizione delle risorse definita dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca.
Biodiversità e aggiornamento docenti
Insomma, un vero piano nazionale sperimentale adottato dal dicastero di viale Trastevere finanziato con un fondo che, ora legato al ministero, “ricercherà poi risorse provenienti da più settori a partire da quello dell’agricoltura e della salute” ha spiegato Pignedoli. Al centro laboratori sulla biodiversità, giochi a tema in particolare sulla dieta mediterranea oltre all’aggiornamento dei docenti, spesso impreparati su alcune nuove sfide. “Negli anni di grande industrializzazione si è persa la consapevolezza della connessione tra cibo e agricoltura – ha concluso la senatrice – tra quello che mangiamo e la sua origine. Se non conosciamo il tempo dedicato alla nascita di un prodotto, quanto bene naturale è stato investito, acqua, terra, quale microclima, allora non potremo mai conoscere la differenza di valore tra ciò che viene prodotto in modo standard in tre minuti e quello che ha bisogno di mesi per maturare. Non potremo essere orgogliosi di produrre se non conosciamo fin dalla prima infanzia tutte queste cose”.