La startup messicana di Enrique Gonzáles e Flavio Siller produce una sostanza con alto valore nutritivo in grado di sostituire uova, grassi, zuccheri e conservanti in diversi cibi. A partire dagli scarti del mango
Per molto tempo si è pensato che la seconda vita degli scarti alimentari potesse essere solo il compost da usare come concime per le piante. Almeno fino a quando qualcuno non ha pensato che dalle bucce, dagli avanzi e dai semi di mango si potesse ricavare di nuovo del cibo. Una polvere dall’alto contenuto nutrizionale, nello specifico, da usare come ingrediente addirittura per i prodotti da forno. L’hanno sviluppata due messicani, Enrique Gonzáles, 27 anni, e Flavio Siller, 26, co-fondatori di EatLimmo, startup di Monterrey.
EatLimmo, anche in pasticceria
La polvere di EatLimmo può essere usata come emusionante ed è in grado di sostituire il 50% delle uova e dei grassi di solito impiegate in pasticceria. Può svolgere anche azione dolcificante e può essere usata al posto della pectina e degli agenti anti-schiumogeni nelle marmellate e nelle gelatine. Ha anche proprietà conservanti ed è così utilizzabile nelle salsicce e nella carne trattata. Al momento EatLimmo usa mezza tonnellata di scarti di mango alla settimana. Tutta la produzione avviene in collaborazione con i Griffith Laboratories. Nel giugno del 2015 EatLimmo ha vinto la competizione tra startup Xcs Challenge ed è stata nominata Grand Champion. I co-fondatori hanno partecipato al think tank dell’acceleratore Su Labs e hanno ricevuto 100mila dollari in cambio di una piccola quota nella compagnia. E ora sono in attesa di altri 500mila dollari di finanziamento a giugno o luglio.
Anche avocado e altri frutti tropicali
Pare che non ci siano solo i mango nelle strategie industriali di Gonzales e Siller. I due imprenditori stanno guardando anche alle proprietà degli scarti di avocado e di altri frutti tropicali. La missione di EatLimmo ha a che fare anche con l’alimentazione globale: «La nostra missione è nutrire dieci miliardi di persone entro il 2050 in modo salutare, conveniente e sostenibile», ha detto Gonzáles a Forbes. Ma producendo cibo dagli scarti, EatLimmo combatte anche gli sprechi alimentari. È un fenomeno questo che incide molto anche sul riscaldamento globale: produrre cibo che poi viene buttato equivale all’immissione in atmosfera di 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Le altre startup che producono cibo dagli scarti
EatLimmo non è l’unica startup che ha cercato di fare affari nel recupero degli avanzi alimentari. Jordan Shwartz e Dan Kurzrock, studenti alla Ucla, hanno lanciato la startup Regrained per la produzione di tavolette ai cereali ricavate dagli scarti della produzione della birra. Nel campo dei fertilizzanti, poi, hanno poi investito altre due startup, Wiserg e California Safe Soil.