Un nuovo tool di Mountain View analizza i selfie degli utenti accostandoli a celebri dipinti del passato. Boom di donwload sugli app store
“Sei un’opera d’arte”. Forse qualcuno se lo è sentito dire qualche volta dal proprio amato o dalla propria amata. Ora però a dircelo, e a tutti, sarà anche Google Arts and Culture, la nuova applicazione di Mountain View.
Come funziona Google Arts and Culture
Il nuovo tool, nato in realtà nel 2016, è stato lanciato con forza negli Stati Uniti solo nelle scorse settimane. E non a caso è schizzato in testa negli app store di oltreoceano. Il tutto grazie a una nuova funzione chiamata “C’è un tuo ritratto in un museo?” che accosta le foto scattate dagli utenti a se stessi ai celebri ritratti della storia dell’arte mondiale. Precedentemente l’app, che fa parte del Cultural Institute di Google, offriva “solo” una possibilità di avvicinamento al mondo dell’arte attraverso una ampia panoramica di storie, foto, informazioni sulle opere di oltre mille musei di 70 Paesi, oltre a un vasto pacchetto di tour virtuali.
Selfie scattato sul momento
Basta farsi un selfie e in pochi secondi Google Arts and Culture ci rivela a quale dipinto assomigliamo di più. La Venere di Botticelli o la Monna Lisa di Leonardo? O magari la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer? La risposta arriva in pochi secondi, dopo che una foto scattata sul momento viene caricata sull’interfaccia dell’app. Non si può infatti effettuare l’upload un’immagine già salvata nella libreria del proprio smartphone. Impossibile barare con “effetti speciali” andando a prendere una foto magari ritoccata più volte per apparire più affascinanti di quanto non si sia in realtà. Anche se i più arguti stanno aggirando il problema fotografando in tempo la foto desiderata già pronta su stampa o magari sullo schermo del proprio computer.
L’intelligenza artificiale di Google
Il tool di Google sfrutta l’intelligenza artificiale per andare a scovare in un ampio database di opere d’arte del passato quella che più si avvicina ai tratti dell’utente. I criteri non sono ancora chiarissimi, tanto che in alcuni casi delle donne sono state accostate a degli uomini con tanto di barba mentre dei ragazzi di sesso maschile sono stati avvicinati a delle bambine.
Un sistema non infallibile
Insomma, il sistema non pare per ora infallibile. Ma i tantissimi utenti stanno invadendo i social network con la foto a doppio schermo della loro somiglianza. Proprio grazie alla condivisione social i download sono aumentati a dismisura nelle ultime settimane, con gli utenti di diversi Paesi che stanno chiedendo a gran voce a Google di rendere disponibile l’app anche per loro.