Fabien Weibel, cofounder della startup Fatfish Lab, ci propone il suo progetto sviluppato in solitaria: una deliziosa scampagnata per i boschi in un caramelloso diorama ricolmo di creature pucciose dalle tinte pastello
L’arrivo di sviluppatori indipendenti nel mercato videoludico ha permesso lo sviluppo di moltissimi prodotti anomali, spesso poco ludici, talvolta molto evocativi, onirici o semplicemente troppo folli perché sviluppatori affermati e produttori blasonati potessero decidere di investirci risorse umane ed economiche. È sicuramente il caso di Haven Park, oggetto dell’odierna recensione, un po’ Animal Crossing, un po’ simulatore di passeggiate estive per boschi, spiagge e montagne.
La rilassata recensione di Haven Park
Sviluppato in solitaria dall’elvetico Fabien Weibel, co-proprietario della startup innovativa Fatfish Lab, Haven Park è sicuramente un titolo che rischia di sfuggire dalle maglie di qualsiasi recensione. Le regole di ingaggio sono quelle di ricostruire una serie di campeggi ormai fatiscenti e abbandonati che punteggiano una mappa dalle dimensioni tutt’altro che contenute, posseduti da nostra nonna.
La nonna è però troppo anziana per occuparsene ancora e così approfitta della nostra visita estiva e chiede il nostro aiuto. Ma fin da subito scandisce alcune parole utili a comprendere lo spirito che governa l’intera “avventura”: anzitutto, pensate a divertirvi. In Haven Park infatti non ci sarà mai nessuno che ci correrà dietro, così come non ci sono mostri e schermate di game over.
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Le side-quest in compenso abbondano, ma starà a noi decidere se affrontarle o meno, perché il gioco è strutturato in modo che si possa risolvere in una lunga peregrinazione per campi coltivati, radure, boschi, paludi, spiagge e perfino qualche vetta innevata senza adempiere ad alcunché. Sono davvero poche le zone della mappa che si sbloccheranno procedendo con il gioco: la maggior parte dei territori può infatti essere visitata fin da subito.
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Nel caso invece voleste aiutare vostra nonna, dovrete semplicemente raccogliere tutto ciò che troverete in giro (rami, tronchi, secchi, latte, stracci, funghi…) per avere così le risorse utili a rimettere in piedi i vari campeggi. Potrete costruire tende, barbecue, altalene, banchetti e chioschetti, in modo da richiamare i turisti (coloratissimi animaletti in puro stile Animal Crossing). Una volta che giungeranno i primi visitatori vi basterà ascoltare le loro lamentele per comprendere di quali strutture ricettive c’è un gran bisogno.
Il titolo, prodotto da Mooneye Studios di Tobias Graff, si rivela all’improvviso inaspettatamente profondo: ogni oggetto raccolto, ogni struttura costruita, vi frutterà punti esperienza che potrete investire in nuove abilità (saltare più in alto, trovare più risorse), nuovi oggetti (una mappa con maggiori dettagli, una torcia elettrica per muoversi anche nottetempo) o per ampliare il numero di strutture edificabili, così da far felici più villeggianti. Si apre insomma una spirale ludica di oggetti raccolti, punti abilità e richieste dei PNG che, nella sua semplicità , riuscirà a intrattenervi per diverso tempo.
Anche perché lo stile grafico è semplicemente delizioso e la costruzione dei campeggi lasciata alla vostra fantasia. Magari gli edifici non potranno essere personalizzati come in Animal Crossing, ma il risultato finale è altrettanto zuccherino. Il solo titolo che si avvicina a Haven Park è A Short Hike, altra deliziosa scampagnata virtuale di un solo sviluppatore: Adam Robinson-Yu. Tuttavia, Haven Park presenta tutt’altra profondità , molti più obiettivi ludici e una grafica decisamente più dettagliata e ispirata (qua e là ci ha ricordato Yoshi’s Crafted World… molto alla lontana, eh, e forse soprattutto per l’uso smodato di sfocare gli elementi del fondale in primo piano).
Al pari di A Short Hike, comunque, anche Haven Park, oggetto della nostra recensione, gode di un ottimo level design che trasforma una mappa apparentemente semplice in un groviglio di sentieri arzigogolati che si intrecciano e si diramano lungo ambientazioni molto differenti tra loro, premiando sempre con qualche risorsa, bonus extra, incontro particolare o cassa del tesoro coloro che decideranno di uscire dai confini della strada battuta per dare sfogo al proprio desiderio di avventura. Davvero un giochino delizioso.