La cosmogonia greca? Non si impara sui libri di liceo. E nemmeno guardando Pollon. Bisogna accendere la vostra PlayStation 5, XBox Series X|S o Nintendo Switch
C’è un filo rosso che parte dal Canada, attraversa l’oceano, il Mediterraneo, fino a giungere in Grecia. È il filo rosso che lega uno studio canadese, Ubisoft Quebec con l’amore per i classici greci. La software house, filiale del Gruppo francese, aveva già tributato il proprio amore per la cultura ellenica con Assassin’s Creed Odyssey, ambientato appunto nell’Antica Grecia. Torna ora da quelle parti con Immortals: Fenyx Rising, nuova IP, abbastanza ignota a tutti, anche per via del fatto che era stata a lungo chiamata altrimenti, ovvero Gods and Monsters, sulla quale personalmente il sottoscritto non avrebbe scommesso nemmeno 10 dracme. E invece sbagliava, perché Immortals: Fenyx Rising si è rivelato essere una delle ultime sorprese di questo scampolo di 2020…
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Se il Quebec ride, Atene festeggia
Un po’ Kid Icarus, soprattutto per via della caratterizzazione dei personaggi, un po’ Zelda Breath of the Wild, questo Immortals: Fenyx Rising pareva, dai primi video diffusi, un titolo senza un suo marchio che riuscisse a contraddistinguerlo. Un’opera derivativa, insomma. Per fortuna così non è. Perché sebbene non sia caratterialmente forte come altri brand di Ubisoft (Assassin’s Creeds, Far Cry, Rayman…), ha ugualmente il suo perché.
Nell’occhio del Tifone
Scanzonato come l’Hercules della Disney, Immortals: Fenyx Rising ci porterà nel pantheon greco, alla (ri)scoperta delle divinità dell’Olimpo. Ci sono proprio tutte, da Zeus in giù. Non starò a fare l’elenco un po’ perché il sottoscritto ha purtroppo dimenticato da tempo il poco che aveva imparato nelle ore di letteratura greca del liceo, un po’ per non rovinarvi dettagli sulla trama.
Trama che vede Tifone, titano imprigionato nell’era della titanomachia (la “guerra dei titani”) pronto a compiere la propria vendetta tramutando gli umani in statue di pietra e gli dei nelle creature più improbabili. Persino Zeus, pur avendo conservato il suo aspetto, è stato derubato dei suoi poteri e, cosa ancor più grave, dei suoi fulmini.
Il solo che può far qualcosa è appunto Fenyx, giovane guerriero ellenico, vissuto finora all’ombra del fratello, valoroso combattente del quale si sono perse le tracce a seguito di un naufragio. Creato il vostro alter ego tramite uno snello e fin troppo scarno editor (ravvivato però dalle continue battutine di Zeus) avrà finalmente inizio l’ultima opera di Ubisoft Quebec.
Cos’è Immortals: Fenyx Rising
A questi punti starete scalpitando: ok la trama, ok il contesto mitologico, ma cos’è questo Immortals: Fenyx Rising? È presto detto: un open world. Lontanamente imparentato con Assassin’s Creed, è più una sorta di Zelda – Breath of the Wild fuso con la direzione artistica di Kid Icarus. Si gira insomma a piacimento lungo un mondo piuttosto vasto (ma mai come le mappe di Assassin’s Creed) in cerca di missioni e side quest utili a potenziare il proprio personaggio, che di volta in volta acquisirà più forza, nuove armi e persino la capacità di volare (o meglio, planare!).
Esattamente come in Zelda – Breath of the Wild, tutto ruota attorno alla barra di resistenza del personaggio, che di fatto consente al titolo Ubisoft di schiudersi un poco alla volta. All’inizio vi sarà impossibile anche solo scalare pareti di media grandezza, ma proseguendo con l’avventura riuscirete ad ampliare i vostri orizzonti. Scopo del gioco sarà scorrazzare lungo 7 Regioni amministrate da altrettante divinità (perciò rese graficamente molto diverse tra loro: si va dalle bucoliche praterie di Afrodite fino alle lande desolate di Ares, passando per le fabbriche -?- di Efesto) e riportare la pace e l’ordine.
Più o meno tutte le zone dell’Isola d’Oro risultano tanto belle ictu oculi quanto divertenti da girare ed esplorare, facendo ovviamente ricorso ai poteri che via acquisiremo, come le Ali di Dedalo utili a planare, appunto, e le cavalcature dorate che potremo chiamare in ogni momento.
Sempre da Zelda – Breath of the Wild provengono poi le Cripte, che nel gioco Nintendo avete conosciuto come Sacrari: mini-dungeons zeppi di enigmi in cui le regole del gioco talvolta sono sovvertite a favore della necessità di concentrarsi su enigmi e minigames ad hoc. A queste cripte vengono affiancate quattro strutture sotterranee principali dalle dimensioni maggiori e con un carico di sfide accresciuto che saranno essenziali per proseguire con la trama. Esattamente come i 4 Colossi che avete liberato in Hyrule, insomma. Sul fronte del combattimento, invece, Immortals: Fenyx Rising appare maggiormente imparentato con Assassin’s Creed, per via di un sistema di combattimento agile e versatile fondato su due tipologie di attacchi (leggero e pesante, assegnati al dorsale e al grilletto destro) e sulle parate (basta premere i due tasti dell’attacco assieme). Ogni combattimento si trasforma di fatto in un balletto in cui, schivato il colpo che arriva dal nemico, va saccagnato finché non gli faremo perdere i sensi e in quel caso potremo infliggere i danni maggiori. Naturalmente gli scontri con i boss richiederanno un pizzico di strategia in più, alla ricerca del punto debole.
Insomma, Immortals: Fenyx Rising è davvero la piccola, grande sorpresa di questo autunno 2020. Piccola perché, a conti fatti, è assai più contenuto, per pretese, realizzazione tecnica (le animazioni sono legnosette, anche quelle del nostro alter ego), mappa e contenuti rispetto a un Assassin’s Creed o a uno Zelda. Ma questo non vuol dire che sia meno affascinante. Anzi. Votato all’azione e privo di fronzoli, vi catapulterà subito all’interno di una struttura ludica tutto sommato profonda e discretamente sfaccettata, peraltro ravvivata da una trama mai banale e pure piuttosto scanzonata, dove le battute e l’ironia certo non mancano. Un plauso al motore tecnico che, non eccellendo per qualità grafica, riesce comunque a trarre buoni risultati da tutte le console su cui il titolo gira. E così l’ultima fatica Ubisoft è tanto godibile su PlayStation 5 e XBox Series X|S quanto su PlayStation 4 e XBox One, ma perfino su Nintendo Switch che certo non brilla per potenza.
Se siete alla ricerca di un open world meno vasto dei titoli a lungo citati in questa recensione ma che offra comunque una eguale dose di divertimento, Immortals: Fenyx Rising è proprio il titolo che stavate cercando.