Il primo bilancio dell’ufficio Siae per la musica italiana all’estero: inclusi gli addetti ai lavori in 314 hanno beneficiato del supporto economico e strategico per 240mila euro distribuiti
“Un anno dopo l’uscita del nostro disco abbiamo ricevuto il finanziamento da Italia Music Export per fare 11 concerti in tutta la Francia, facendo letteralmente il giro del paese. Senza un sostegno del genere sarebbe stato molto più complesso. La cosa che ci ha colpito molto poi è stato notare come la burocrazia sia stata resa snella. Non ce lo aspettavamo da Siae”. Parola del duo fiorentino degli Aquarama. Di cosa parlano? Dell’ufficio di Siae lanciato due anni fa e dedicato a spingere la musica italiana all’estero.
Oltre 314 beneficiari in due anni
Il primo bilancio dell’impatto sull’export della creatività musicale tricolore è significativo: 248 autori e musicisti hanno ricevuto supporto economico per tour e showcase festival all’estero mentre 66 professionisti (editori, discografici e non solo) hanno ricevuto rimborsi spese per i propri viaggi di lavoro oltre confine. Un totale di più di 240mila euro distribuito tra 314 beneficiari che hanno così potuto lavorare per esportare la musica italiana e farsi finalmente sentire dove qualche anno fa sarebbe stato impensabile.
Il supporto fornito dall’ufficio Siae non è solo di natura economica: più di 400 artisti e operatori hanno ricevuto formazione e assistenza personalizzata sulle loro strategie di internazionalizzazione, un lavoro minuzioso e continuativo, di pianificazione e prospettiva, per garantire a tutti informazioni approfondite sui mercati internazionali e contatti utili. Insomma, una vera piattaforma che fa del contributo economico solo un elemento e che, al contrario, punta a supportare chi voglia affacciarsi all’estero in modo strutturato.
Età media degli artisti: 33 anni
Tutti i numeri e le statistiche sono state raccolte in un mini-sito interattivo (https://www.italiamusicexport.com/report/). Navigandolo escono altre informazioni molto interessanti sulla piattaforma guidata da Nur Al Habash. Per esempio che fra i 72 artisti supportati 59 sono uomini e 13 donne, con un’età media di 33 anni. Sono stati 21 i tour finanziati: 14 in Europa, 6 negli Stati Uniti e Canada e uno addirittura in Asia. Le call operatori hanno invece prodotto 34 viaggi finanziati per 21 eventi. Tredici, invece, le trasferte dedicate alla call editori.
Come funzionano le “call”
Cosa sono le “call”? Come nel mondo delle startup, Italian Music Export lavora principalmente con il supporto economico e logistico per suonare e lavorare all’estero. Ogni anno l’ufficio Siae mette a disposizione quattro canali per ricevere i finanziamenti: la Call Artisti, che finanzia concerti e tour all’estero, la Call Operatori e la Call Editori, che finanziano le trasferte dei professionisti della musica italiana, e il Supporto Showcase, un rimborso spese dedicato agli artisti che vengono selezionati per esibirsi presso gli showcase festival, esibizioni speciali il cui pubblico è formato da addetti ai lavori. Fra l’altro, i bandi per il 2020 sono già online all’indirizzo http://www.italiamusicexport.com/finanziamenti, e hanno scadenza quadrimestrale. La prossima deadline per partecipare è il 14 febbraio per tutte le attività svolte tra gennaio e aprile 2020.
Non solo soldi
Il supporto economico, si diceva, non è l’unica forma di aiuto fornita da Siae all’export dell’industria musicale italiana. Si va delle informazioni e dall’assistenza strategica personalizzata per poter approcciare i mercati stranieri, alla formazione di musicisti e addetti ai lavori (con corsi e workshop mirati), passando per le opportunità di scambio internazionale (sessioni di matchmaking tra professionisti italiani e stranieri, sessioni di scrittura tra autori italiani e stranieri), le agevolazioni e gli sconti per partecipare alle principali fiere internazionali e infine la promozione. Sul sito ufficiale dell’Italia Music Export è presente un magazine sulla musica italiana in lingua inglese, con contenuti che vengono inviati ogni settimana a centinaia di giornalisti internazionali. Infine, l’ufficio Siae organizza showcase di musica italiana nei principali eventi musicali internazionali e ingaggia uffici stampa stranieri per garantire la massima esposizione alla nostra musica.
Birthh: “Ime mette radici in Europa”
“Credo che fosse veramente l’ora che esistesse una struttura in sostegno alla musica italiana da esportazione come l’Italia Music Export di Siae – spiega la cantautrice Alice Bisi, in arte Birthh – i costi da sostenere quando si porta avanti un progetto musicale sono molti e di vario genere, quindi è bello che finalmente ci sia un fondo a disposizione degli artisti per i tour e gli showcase. L’altra cosa bella è che mi sembra che l’Italia Music Export stia piano piano mettendo le radici in vari festival europei e non, in modo da poter dare spazio ai musicisti italiani in contesti validi all’estero”.