Al via da oggi i ristori del bonus mobilità per l’acquisto di biciclette e monopattini. Ma i siti a disposizione sono crashati subito perché si teme sia un clic day
[AGGIORNAMENTO DELLE ORE 9:34] Pare che al momento la situazione sia stata ripristinata e i siti, del bonus e del ministero, siano tornati a funzionare correttamente.
Gli italiani attendono questo giorno almeno da giugno. Forse anche per questo hanno preso d’assalto il sito del ministero dell’Ambiente, facendolo immediatamente cadere, ben prima delle 9 del mattino, orario di attivazione del rimborso. Il bonus bici, lo ricordiamo, è di due tipi: il primo riguarda il rimborso delle spese sostenute nel periodo che va dal 4 maggio al 3 novembre 2020 (60% fino a un massimo di 500 euro). Il secondo, quello cioè che si potrà richiedere dalle 9 di questa mattina, è rivolto a coloro che ancora non hanno effettuato acquisti e prevede un buono di spesa digitale da generare sull’applicazione web del Ministero dell’Ambiente che, nei piani del Governo, dovrebbe attivarsi oggi, ma i recenti crash di sistema potrebbero far partire la procedura con ritardo.
Che percorso accidentato questo bonus bici
Il bonus bici (che i detrattori hanno soprannominato “bonus monopattino”) ha avuto un parto a dir poco travagliato: oltre a essere aspramente criticato dall’opposizione e da diverse categorie produttive (che avrebbero voluto quei soldi dirottati altrove, soprattutto a fronte dei danni economici causati dalla pandemia di Covid-19 e dal lockdown) sarebbe dovuto arrivare a inizio estate ma è stato poi rinviato a più riprese per mancanza di coperture.
Bonus mobilità, attenzione anche alle truffe online
Chi ha diritto a ottenere i rimborsi previsti dal bonus bici e ha conservato lo scontrino d’acquisto, dovrà collegarsi al sito aperto dal dicastero guidato da Sergio Costa, registrarsi con le credenziali Spid (che naturalmente deve avere già in proprio possesso, anche perché non si tratta affatto di una procedura immediata), inserire la fattura o lo scontrino parlante che provino la spesa denunciata e immettere nel sistema le coordinate bancarie (insomma, l’IBAN) per ottenere il ristoro promesso. Ma attenzione, come già vi abbiamo segnalato qui, ci sono diversi criminali informatici all’opera pronti ad approfittare degli internauti meno accorti. Assicuratevi insomma di accedere e di registrarvi al sito giusto, perché altrimenti, oltre a non vedere alcun rimborso, potreste pure incappare in spiacevoli sorprese…