Sega rivoluziona la serie portandola al sole di Honolulu. Ma siamo di fronte a un videogioco da avere a tutti i costi?
Se siete abbastanza anziani e fortunati da aver vissuto l’epoca della sfortunata console DreamCast, l’ultima piattaforma di Sega, con il folle Like a Dragon Infinite Wealth vi sembrerà di poterla rivivere, grazie a un gioco dalla natura spacciatamente arcade e dallo spirito incredibilmente sopra le righe.
Like a Dragon Infinite Wealth, fiore dei tropici
Per questo nuovo capitolo, gli sviluppatori di Like a Dragon Infinite Wealth hanno pensato bene di cambiare ambientazione, lasciando da parte quelle tipicamente nipponiche a favore dell’inedita Honolulu. Il filo rosso, che lega e caratterizza costumi, parte della sinossi, persino armi e colpi speciali è perciò quello dei tropici.
A cavalcioni di un improbabile segway, che rischia peraltro di scaricarsi sempre sul più bello, percorreremo le vie cittadine e il caratteristico lungomare nel tentativo non solo di seguire il dipanarsi della sinossi (che alterna momenti drammatici ad altri molto demenziali) ma soprattutto di esplorare le innumerevoli side-quest e attività secondarie, utili alla crescita morale e materiale dei propri personaggi.
I ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studio hanno lavorato parecchio per rendere il gioco particolarmente variegato. La stessa introduzione di un social network che chiede di salutare gli NPC che si incontrano per strada così da stringere il rapporto virtuale sul web è un passatempo che pare insensato ma in grado di distrarci dalle attività di spicco.
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Ma soprattutto a latere dell’impianto ludico principale si trova quel sandbox piuttosto dettagliato che risponde al nome di Dondoko Island che prevede di recuperare un’isola ridotta in discarica al solo fine di trasformarla in un resort di lusso con tutte le comodità del caso. Qualcuno ha detto Animal Crossing?
Sul fronte ruolistico, i fan scopriranno che con Like a Dragon Infinite Wealth gli sviluppatori hanno introdotto diverse novità sul fronte dei combattimenti, dalla possibilità di spostarsi (anche se di poco) nel bel mezzo degli scontri magari per agguantare particolari dello scenario da usare come armi alle mosse di coppia, passandoo per gli ormai immancabili quick time event.
L’impianto tecnico non è nulla di eccezionale, anzi, non nasconde gli anni che si trascina appresso, ma i colori accesi e la profusione di effetti speciali, soprattutto nei combattimenti, riescono a camuffare degnamente il tutto. Like a Dragon Infinite Wealth è senza dubbio il capitolo più fresco, divertente e zeppo di cose da fare di tutta la serie. Tanto demenziale quanto ipnotico: sarà difficile staccarsi in fretta e dopo una trentina di ore vi ritroverete con la storia principale ancora da iniziare.