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L’innovazione vista come un problema e non un’opportunità. A Torino, la multa ai due proprietari di monopattini elettrici è solo la punta dell’iceberg. Ma l’Italia vuole davvero cambiare?
La notizia della supermulta a due cittadini torinesi beccati dai vigili urbani sui loro monopattini elettrici – informano le cronache – “senza targa, assicurazione e senza libretto di circolazione” e per tale violazione sanzionati per cifre superiori al 1.000 euro, merita una qualche generalizzazione.
© Fonte: Wikipedia
La prima riguarda il muro di gomma che in Italia respinge ogni innovazione. Del resto in una nazione storicamente ipernormata non sarà complicato per il burocrate di turno individuare un comma o un articolo di legge o una disposizione recentissima o dei tempi della monarchia che riduca, fino ad annullarli, gli spazi di manovra di qualsiasi piccola o grande rivoluzione. In nome di una qualche cautela, di un ragionamento condivisibile, ma molto più spesso di una semplice stupida adesione burocratica, qualsiasi afflato di novità potrà essere spento.
È una forma di cautela atavica della quale gli italiani sono da sempre innamorati. Del resto non sarà difficile, praticamente su qualsiasi argomentio in discussione, monopattini compresi, trovare solide ragioni di conservazione dell’esistente e di rifiuto di ogni possibile salto in avanti.
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La seconda generalizzazione riguarda una necessità molto chiara da tempo sul fatto che i processi di innovazione non possono essere declinati localmente. Prevedono una sorta di prevalutazione politica che non può essere affidata agli amministratori locali, o ai vigili urbani o alle paturnie dei sindaci. Poiché l’innovazione è un tema centrale della crescita complessiva del Paese non potrà subire il continuo ripensamento di chiunque passi da quelle parti. Vale per i sindaci di piccoli paesi che improvvisamente bloccano le reti 5G o per i comuni come Torino che da un lato autorizzano i monopattini nella ZTL per ragioni ambientali e dall’altro multano chi li utilizza, magari lasciando circolare tranquillamente le bici a pedalata assistite.
Il paese dei mille campanili avrebbe molto bisogno di coordinamento, visione e in definitiva di molti meno campanili.