Il progetto futuristico del governo danese potrebbe creare un polo tecnologico entro il 2040 per attirare aziende e innovazione
Nove isole artificiali a sud di Copenaghen. È quanto prevede di fare a partire dal 2022 il governo danese per attirare in un’unica area innovativa e industriale tutte le imprese che fanno della tecnologia il centro del loro business. L’espressione “silicon valley europea” è quella più efficace per descrivere lo spazio. Ed è anche lo slogan che il capo della camera di commercio danese ha scelto per definire quello che nelle immagini e nei rendering appare essere un progetto piuttosto futuristico.
La prima smart city europea
Il totale dell’area industriale che verrà creata sarà di 3milioni di metri quadri. Nel 2028 cominceranno a vedersi i primi risultati di questo progetto che sarà completato nel 2040. Ma nei fatti la città è già in grado di stupire per molti aspetti innovativi della sua conformazione. Non a caso nel 2013 è stata eletta da Fast Company come prima smart city europea e anche noi di StartupItalia! ne avevamo analizzato il profilo fortemente innovativo. Nel corso degli anni si sono susseguite iniziative spettacolari e avanzate che dimostrano un modo diverso di intendere lo spazio urbano: nel porto della città sono state costruite già delle isole artificiali da usare come spazi pubblici o per colmare la carenza di alloggi residenziali e in questa nuova Silicon Valley verrà riservato uno spazio per un termovalorizzatore a basse emissioni, in linea con la sensibilità ambientale della città .
Una città sull’acqua
D’altronde per una città che sorge in sostanza sull’acqua è fondamentale ottimizzare anche l’uso di quella risorsa. Se lo si fa per dare un’occasione alle aziende di raccogliersi in un polo dedicato appare una scommessa vincente. Ci sarà infatti un motivo per il quale tutti i principali big della tecnologia abbiano scelto di andare in California. O forse, semplicemente, le occasioni di confronto e la sana concorrenza che può essere agevolata dalla vicinanza fisica hanno reso quel modello convincente. Fatto sta che l’esperimento sarà replicato a livello europeo e potrà generare anche un importante incremento occupazionale: si stima che potrebbero crearsi 12mila nuovi posti di lavoro.
Il futuro della tecnologia in Europa
Di fatto sarà difficile, al di là delle legittime aspirazioni di un governo comunque illuminato, replicare il livello di specializzazione della valle statunitense. Sarà , però, quanto meno un nobile tentativo di cui non si conoscono i dettagli economici di rifiutare l’idea che il futuro debba arrivare necessariamente dall’altra parte dell’Oceano.