Il Gruppo emiliano punta molto sulla sostenibilità. E sul rapporto con le startup, il Ceo, a StartupItalia: “Se ci sono buone idee, soprattutto nello sviluppo di concept tecnologici per esporre i nostri prodotti nei punti vendita con l’ausilio di AI e AR, siamo più che lieti di fare da acceleratori di giovani realtà”
Si fa presto a parlare di “transizione ecologica”, che è poi uno dei principali pilastri del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza che individua le direttrici per la ricostruzione post pandemica. Attuarla, infatti, è un altro paio di maniche. Soprattutto per aziende che, gioco forza, per loro stessa natura vendono prodotti molto spesso realizzati in plastica e con altri materiali non visti sempre di buon occhio dagli ambientalisti. Una sfida nella sfida, per Cellularline, che però ha deciso di affrontarla passo dopo passo, senza rivoluzioni improvvise, ma con piccole innovazioni che effettivamente sono sotto gli occhi degli utenti. “Abbiamo iniziato a lavorare su più fronti – ha raccontato a StartupItalia Marco Cagnetta, ad del Gruppo emiliano – “dagli imballaggi, dove abbiamo fatto sparire quasi del tutto la plastica, ai prodotti che vendiamo, dove la plastica è sempre più riciclata. Il nostro intento è quello di anticipare le normative in materia: da società quotata riteniamo di avere un obbligo non solo morale, ma di tipo istituzionale, nel dover fare di più per il pianeta e di comunicarlo con la necessaria trasparenza”.
Da qui la decisione di Cellularline di aderire e diventare membro di 1% for the Planet, un movimento globale di individui, imprese, donatori e organizzazioni non profit che lavorano insieme per proteggere il futuro del Pianeta. Decisione legata a doppio filo alla nuova linea di prodotti, Become, che ricomprende custodie per iPhone e AirPods realizzate in materiale naturale e PBAT, una bioplastica molto simile a quella tradizionale in termini di prestazioni ma con il vantaggio di essere compostabile, mentre i cavi per cellulari, laptop e tablet sono rispettosi dell’ambiente perché realizzati al 35% con materiali biodegradabili.
E poi ci sono le confezioni: i prodotti tecnologici ci hanno abituato a imballaggi complessi, con plastica spesso affilata come rasoi e pacchetti che ci mandano in crisi sia quando dobbiamo scartarli (specie se siamo in strada e non abbiamo con noi le forbici), sia quando dobbiamo smaltirli, perché non sappiamo cosa va dove. Ogni confezione della linea Become è invece realizzata in carta 100% riciclata e riciclabile e certificata dal Forest Stewardship Council (FSC), l’ente no profit riconosciuto a livello internazionale nella gestione responsabile e sostenibile delle foreste. La plastica è quasi del tutto assente e Cellularline si impegna nel prossimo futuro a rimuovere dal packaging la poca ancora presente. L’1% del ricavato della vendita degli accessori Become verrà devoluto all’associazione di tutela socio-ambientale.
Molto di questo percorso Green intrapreso da Cellularline è dovuto all’opera di Daniela Sorrentino, Hr Director che, oltre a essere la numero 1 delle Risorse umane del Gruppo emiliano, coordina le attività green: “Sono entrata in Cellularline due anni fa, pochi giorni prima del lockdown – ha raccontato a StartupItalia – l’azienda aveva già la linea Become ma voleva fare ancora di più: abbiamo così scelto di intraprendere un percorso ESG e di usare gli strumenti delle B-Corp senza esserlo, almeno per ora, in quanto permettono di essere maggiormente rigorosi e misurare ogni singolo passo in avanti. La risposta di tutta l’azienda è stata incredibile e pure inattesa”.
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Anche i dipendenti di Cellularline saranno infatti presto protagonisti in prima persona di questa transizione verde, come ci ha spiegato il CFO, Davide Danieli: “Oltre alle iniziative relative ai prodotti in commercio, vogliamo aumentare il nostro impegno per il pianeta anche nella vita aziendale, per questo vogliamo convertire il parco macchine aziendali in auto ibride e a basso impatto. Già due anni fa abbiamo pubblicato il nostro primo report di sostenibilità con indicatori certificati. Noi crediamo in questo e lo stiamo facendo, non ci facciamo guidare solo da indicatori economici e finanziari nelle scelte quotidiani o saremmo miopi”.