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In crowdfunding su Mamacrowd, la startup ha venduto 300mila pezzi lo scorso anno
Basta ai mobili usa-e-getta: ogni anno sono 100mila le tonnellate di arredo nuovo o quasi nuovo che le persone devono buttare perché, una volta smontati per un trasloco o altri grossi cambiamenti in casa, si rovinano e diventano inutilizzabili. Per risparmiare soldi e, al tempo stesso, limitare le emissioni di CO2, nasce la startup PlayWood. La sua innovazione, tutta made in Italy, consiste nel ripensare completamente l’assemblaggio con cui i mobili vengono composti, per renderli semplici da montare proprio come in un gioco di costruzioni.
Il crowdfunding su Mamacrowd
Da questa esigenza nascono i connettori PlayWood, che permettono di fissare qualsiasi pannello. Realizzati in un polimero high-tech colorato e rinforzati da fibre di vetro, sono leggeri e resistenti come il metallo e, al contrario delle tradizioni viti o colle, possono essere usati infinite volte. Con questi è possibile ricombinare un arredo in forme diverse, ampliarlo o trasportarlo nel modo più comodo: ovvero da smontato. Dopo aver venduto 300mila pezzi solo lo scorso anno in 32 nazioni, la startup ha lanciato la sua prima campagna di crowdfunding su Mamacrowd.
«Il sistema di assemblaggio PlayWood – ha spiegato Stefano Guerrieri, co-founder e CEO – consente di montare e rimontare arredi per case, uffici e fiere, riutilizzandoli in combinazioni differenti. Stimola il riuso e dà libero sfogo alla creatività nel rispetto dell’ambiente». Nato per co-working, esposizioni e fiere, dove sono richiesti frequenti cambi di arredo, il prodotto di questa startup si è dimostrato utile anche nelle abitazioni private.
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PlayWood e il fai-da-te
Proprio per coltivare la cultura creativa del fai-da-te, la community nata attorno a PlayWood offre continuamente nuovi progetti, scaricabili gratuitamente dal web, per realizzare librerie, tavoli, scaffalature. Intanto grandi catene della distribuzione internazionale, tra cui Leroy Merlin e BauHaus, hanno scelto di proporre PlayWood in combinazione con i pannelli pretagliati.
Nata nel 2016, PlayWood ha già alle spalle due round per un investimento complessivo di 780mila euro. «Attenzione per l’ambiente e la qualità delle materie prime non sono gli unici fattori distintivi – ha aggiunto il CEO Guerrieri – Il settore dei trasporti è responsabile almeno del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa: è chiaro quanto sia importante per la salvaguardia del pianeta ottimizzare al massimo lo spazio occupato dalle merci per sfruttare al meglio ogni centimetro cubo. I nostri utenti possono comprare solo il sistema di assemblaggio, la parte più leggera e meno voluminosa dell’arredo ed acquistare localmente, ovunque nel mondo, i pannelli. Il vantaggio per il cliente è un risparmio sul trasporto e una consegna velocissima direttamente a casa».
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In questi anni PlayWood ha venduto mezzo milione di pezzi e il 70% del suo mercato sta all’estero. Con questa prima campagna di crowdfunding l’obiettivo è mettere un altro tassello per costruire la fase di scale up. «Ho investito – ha commentato l’imprenditore Claudio Rossi – perché credo che PlayWood abbia tutte le carte in regola per acquisire un ruolo importante in un mercato davvero vasto e ricco di opportunità , che vale ben 156 miliardi di euro».