La storia di PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse è senz’altro la parte forte dell’esperienza, che purtroppo fa i conti con meccaniche su cui i segni del tempo si fanno vedere. Ruka Minazuki, Misaki Asou e Madoka Tsukimori sono le tre affascinanti protagoniste dell’avventura, sopravvissute alle grinfie di una setta malefica che le ha tenute imprigionate fin da bambine. Ovviamente, una volta salvata la pelle, pensano bene di tornare là dove erano sfuggite alla morte.
La storia di PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse è suddivisa in capitoli, con una durata complessiva inferiore alle 15 ore. In ciascuno di questi passaggi narrativi il personaggio giocabile cambia, dando anche una bella varietà al gameplay. L’avatar di turno va governato camminando lungo corridoi e spazi spettrali, dove il nostro obiettivo sarà sopravvivere all’incontro con ectoplasmi maligni. I macchinari sono decisamente più artigianali di quelli dei Ghostbusters, ma fanno comunque il loro mestiere.
Le migliorie grafiche si apprezzano evidentemente rispetto alla versione del 2008. Non aspettatevi una sceneggiatura particolarmente innovativa, ma l’esperienza risulta tutto sommato fluida con i momenti di tensione posizionati al punto giusto. Dato che ne stiamo parlando, sempre di KOEI TECMO vi suggeriamo il recente Wo Long: Fallen Dynasty, titolo RPG di tutt’altro tenore, ma sempre per chi ama le atmosfere orientali.
Giornalista professionista, 33 anni. Mi occupo di tecnologia e innovazione su StartupItalia con interviste e approfondimenti. Collaboro con Blum e Rivista BC. Modero e conduco eventi sul mondo tech
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.