Da Taiwan un’esperienza magica tra misteri, angosce e meraviglie
Finalmente disponibile anche su Nintendo Switch, Pronty: Fishy Adventure è un videogioco metroidvania targato dalla software house taiwanese 18Light Game Ltd. Il punto di forza schiacciante, che ci ha tenuti incollati ai due piccoli e agguerriti protagonisti, risiede nella bravura conclamata degli sviluppatori nella resa di un ambiente acquatico tutt’altro che statico. Quante volte abbiamo nuotato nei videogiochi, realizzando di essere sotto il livello del mare soltanto per via di qualche bolla qua e là? Pronty: Fishy Adventure è diverso: i suoi fondali sono vivi e pur essendo un titolo in 2D è un continuo susseguirsi di ombre e luci, esattamente come ce le immagineremmo in un oceano pieno di scoperte e minacce.
La storia, disponibile in lingua inglese, è quella di un guardiano che protegge l’umanità, o almeno quel che ne rimane. Questo ibrido di uomo-pesce, che ci ha riportato alla memoria la magia cinematografica di TheShape of Water, si chiama Pronty, ed è un cadetto. Deve ancora imparare l’arte del combattimento: nei primi istanti di gioco lo possiamo però governare mentre guizza tra rocce e detriti sottomarini.
La trama fa da sfondo alle avventure di Pronty: Fishy Adventure, e preferiamo non addentrarci troppo per lasciarvi il piacere di una lenta scoperta. Il titolo ha un combat system agile, che ben si accosta all’ambiente subacqueo dove i movimenti possono essere rapidi, ma fanno comunque i conti con spazi stretti: a farci presto compagnia arriverà un indispensabile pesce spada, sempre al nostro seguito. Sarà lui il nostro proiettile, che direzioneremo ogni volta con lo stick destro per trafiggere i nemici.
L’universo marino ricreato dalla software house è maturo e a comporlo troviamo schermate meravigliose dove angoli di luce abbagliante evidenziano tracce di un mondo scomparso, mentre tutto attorno è avvolto da un’ombra tipica di ogni oblio marittimo. Non è andata bene all’umanità, eppure la dolcezza di questo avatar, dal volto fanciullesco e il legame con il suo compagno affilato non fanno mai abbandonare la speranza di un lieto fine.
A livello di meccaniche siamo in un metroidvania che richiede sì impegno da parte del giocatore, soprattutto nel potenziamento tramite i chip. Ma l’esperienza complessiva non è affatto respingente. Chiudiamo con gli sprite dei nemici, che paiono usciti da un incubo di Tim Borton: i pesci e i mostri che vi si fionderanno addosso sono il frutto di una obbrobriosa unione tra specie e oggetti, con disgustosi riferimenti anche all’inquinamento marino che in questo caso diventa davvero mostruoso.
Giornalista professionista, 33 anni. Mi occupo di tecnologia e innovazione su StartupItalia con interviste e approfondimenti. Collaboro con Blum e Rivista BC. Modero e conduco eventi sul mondo tech
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