Dalla startup californiana di Funktronic labs un titolo zeppo di animali poco raccomandabili, con la passione per la velocità, le evoluzioni e le armi da fuoco
Di giochi strambi, qui nella categoria The Next Tech di StartupItalia, ne sono passati davvero tantissimi: le startup innovative, del resto, amano sperimentare di continuo, ma il titolo che ci hanno passato i ragazzi californiani di Funktronic labs, giovanissimo team di sviluppatori in quel di Pasadena, li batte tutti. E non è stato facile scrivere la recensione di Wave Break, perché il titolo è un tale miscuglio di generi che sarebbe impossibile seguire i dettami classici. Ma noi, ovviamente, ci abbiamo provato comunque…
…E allora eccola, la recensione di Wave Break
Bando alle ciance, insomma. Wave Break è particolare perché, di fatto, è un titolo à la Tony Hawk (qui il nostro Alessandro ha recensito Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 per Nintendo Switch). Questo vuol dire che si viene buttati in arene zeppe di ostacoli che dovremo sfruttare a nostro vantaggio per lanciarci in spericolate evoluzioni: trick, ollie, grind e chi più ne ha più ne metta…
Il parterre dei personaggi, buffi animali colorati e cicciottelli, pare provenire da un classico di Rare che si ricorderanno in due: Diddy Kong Racing. Ma il titolo non è affatto zuccherino come potrebbe apparire a primo acchito, perché gli animaletti in questione, oltre a essere poco raccomandabili, impugnano uzi, fucili e mitragliatori grossi così.
Gli sviluppatori hanno ammesso di aver voluto creare un mondo esplosivo e corrotto ispirato agli anni ’80 del noto telefilm statunitense Miami Vice, ma la realtà è che il loro titolo sembra un GTA, o uno scanzonatissimo Saints Row, zeppo di pulciosissimi gangster plantigradi, rettili o scimmieschi.
È come se la rosa di corridori di Diddy Kong Racing, che si componeva di orsi, tassi, topi e tartarughe si fosse data alla malavita.
Da qui, appunto, la difficoltà di imbastire la recensione di Wave Break, che non è affatto un gioco come tutti gli altri. In realtà, però, non c’è molto altro da aggiungere perché la natura arcade del titolo lo appiattisce su continue corse e competizioni, single o multi player.
Chiariamo subito una cosa: il gioco è disponibile sia su Steam sia su Nintendo Switch, noi abbiamo avuto modo di provare la versione per l’ibrida giapponese e, in forza di tutte le ore di gioco passate, divertendoci davvero, col titolo californiano vi consigliamo di optare per l’edizione per PC.
Wave Break non dispone infatti di una grafica molto particolareggiata e su Switch l’impressione è che sia stata ulteriormente downgradata per riuscire a mantenere costante l’aggiornamento del frame rate. Con scarsi risultati, oltretutto, visti gli scatti in alcuni momenti. Spesso quanto accade schermo tende a impastarsi e, qualora lo giochiate in modalità portatile, potreste perdere diottrie su diottrie solo sforzandovi di vedere dove ha inizio una ringhiera e dove finisce. Non solo: giocando in modalità handheld vi renderete conto che il titolo tende a surriscaldare la console Nintendo.
Per toglierci gli ultimi difetti, segnaliamo un tutorial spigoloso e pressapochista, che vi getta in acqua (davvero, del resto si è alla guida di motoscafi) senza insegnarvi alcunché e una localizzazione italiana che fa letteralmente rabbrividire. Ma chi non si farà fermare da questo primo, forte, impatto, avrà modo di assaporare un titolo divertente e scanzonato, proprio come i primissimi Tony Hawk.
Come già anticipato a inizio recensione, Wave Break si compone di modalità single e multiplayer, capaci di assicurargli una soddisfacente longevità. In più, gode anche di un discreto editor per costruire le proprie arene. E poi c’è la colonna sonora, semplicemente da urlo. Insomma, se volete riagguantare la freschezza dei primi Tony Hawk, cosa aspettate?