Se cercate un titolo indie sfidante per l’estate, eccovi serviti
Immaginate di risvegliarvi in un luogo freddo, che non riconoscete. Una sensazione che solo a figurarsela trasmette angoscia. A questo punto aggiungete un altro elemento: e se vi trovaste in questa situazione privi di qualsiasi ricordo sul passato? Addirittura su chi siete? Ha inizio così la trama distopica e fantascientifica di Revita, un titolo indie sviluppato dal pixel artist Benjamin Kiefer. Lo abbiamo provato sulla next gen di Xbox, anche se per un titolo simile suggeriamo per chi ne fosse in possesso la versione Nintendo Switch. La riteniamo la piattaforma ideale per un roguelike tosto, che metterà a dura prova il gamer in un viaggio verso la cima di una misteriosa torre.
La trama di Revita fa senz’altro da sfondo al gameplay, il vero nocciolo del videogioco. Il protagonista è un ragazzo dai capelli blu, senza nome, il cui unico scopo sarà affrontare stanza dopo stanza un mondo popolato da decine e decine di nemici, uccidendo i sei boss complessivi. L’impostazione grafica è quella di un platform in 2D dalla notevole pixel art, apprezzabile soprattutto negli sprite dei nemici.
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L’aspetto da accettare fin da subito di Revita è che, appartenendo a un genere impegnativo, imporrà al gamer di ricominciare da zero a ogni morte sopraggiunta. E non saranno poche. Gli scontri sono rapidi, forsennati e i proiettili costringeranno a danze zigzaganti.
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Nel complesso suggeriamo un videogioco come Revita a chi è pronto a godersi l’estate con un titolo non proprio facile, magari comodo su una sdraio per buttarsi in un’oretta di focus senza distrazioni. In caso contrario, il rischio frustrazione è dietro l’angolo, dal momento che qui, di regali, non se ne fanno.