Un picchiaduro in linea col genere. Ma pieno di dettagli
Da Nantes, dove ha sede la software house indie Wako Factory, arriva Samurai Riot: Definitive Edition, un divertente e colorato picchiaduro a scorrimento orizzontale in cui c’è la possibilità di sfruttare la dinamicità del cooperativo in locale. Disponibile su Nintendo Switch, dove lo abbiamo testato, è una proposta ideale per chi non si stanca mai di trame giapponesi, dove samurai dediti alla giustizia devono scontrarsi a colpi di lame, calce e pugni con i cattivi di turno.
Al di là della trama, che si scopre in linea con quanto già visto, preferiamo concentrarci sul gameplay, il vero elemento che definisce le potenzialità di un beat ’em up. Come vuole il genere, il protagonista o la protagonista (viene offerta la possibilità di scegliere all’inizio del titolo) deve fronteggiare gli avversari in schermata spesso fisse, dove le ondate partono lente per dare modo al gamer di padroneggiare i comandi. La rigiocabilità di Samurai Riot: Definitive Edition deriva soprattutto dalla difficoltà crescente (il nostro consiglio, se non siete pratici, è di partire dalle basi).
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Partendo con calci e pugni, all’inizio potreste pensare che il combat system sia un po’ carente. Ma date tempo al titolo di proporvi i primi boss e i potenziamenti successivi per far diventare la schermata della vostra Switch un vero inferno di arti marziali. L’aspetto che convince di più di Samurai Riot: Definitive Edition è senz’altro la cura grafica che la startup francese ha mostrato nel caratterizzare i personaggi, i nemici e, non da ultimo, i paesaggi. Ci sono cinematiche intermedie cartoon davvero ispirate, così come i fondali dei vari livelli, che vi caleranno in un’atmosfera giapponese come poche altre.
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I ragazzi di Wako Factory non si sono limitati a ricreare un Giappone prevedibile, ma hanno inscenato delle situazioni adoperando uno stile proprio, con dettagli davvero intriganti che vanno dalla vegetazione fino alle situazioni più urbane. A meno di 10 euro Samurai Riot: Definite Edition è un’occasione per gustarsi un picchiaduro indie non punitivo e adatto a tutti.