Quante volte abbiamo rimesso a posto il nastro usando una penna… La sua invenzione è stata venduta non meno di 100 miliardi di volte, rivoluzionando l’adolescenza dei giovani di tutto il mondo
Nel pieno del contrasto tra Italia e Olanda sul Recovery Fund (poi promosso col nome di Next Generation Eu), molti, dalle nostre parti, hanno scritto sui social che il popolo oggi guidato da Mark Rutte nella storia sarà ricordato per gli zoccoli, i mulini a vento e i tulipani. Ecco, non è esattamente così. E ora che ci siamo lasciati alle spalle la tifoseria calcistica di quell’”europeo”, possiamo tributare all’Olanda anche l’invenzione delle musicassette. Non tutti lo sanno, anche perché non tutti nemmeno le hanno mai viste (qui in redazione invece è ancora ben vivo il ricordo della necessità di usare una penna per rimettere a posto il nastro quando usciva), ma uno degli strumenti più in voga negli anni ’70-80, che ha segnato l’adolescenza di milioni e milioni di ragazzi in tutto il mondo, era frutto di un genio olandese: Lou Ottens, scomparso sabato 6 marzo (i media olandesi ne hanno dato notizia soltanto quest’oggi) all’età di 94 anni.
Chi era Lou Ottens
Lou Ottens inventò la musicassetta che ci avrebbe fatto ballare (e pure videogiocare, chi se lo ricorda il Commodore?) per oltre tre decadi, negli anni Sessanta. Ottens iniziò a lavorare per Philips nel 1953. Nel 1960 progettò insieme al suo team il primo registratore portatile al mondo. Solo in un secondo momento, però, sviluppò l’idea della musicassetta che rivoluzionò il modo di stoccare dati audio in portabilità: un successo da oltre 100 miliardi di esemplari venduti fino al suo declino, iniziato con l’arrivo sul mercato dei CD prima e degli iPod poi.
In seguito, Lou Ottens prese parte anche al team R&D che curò lo sviluppo del compact disc in collaborazione con Sony. Ma guai a darle per pensionate. Proprio di recente, le musicassette sono tornate in auge, come è successo ai vinili. Gli album più venduti su questo supporto sono stati Chromatica di Lady Gaga, CALM dei 5 Seconds of Summer, Weird di Yungblud e Notes on a Conditional Form dei The 1975.