Dopo i rinvii causati dagli scontri fuori dallo stadio, la decisione: si giocherà in Spagna. Battuta Genova, che si era candidata a ospitare il match
La finale di ritorno di Copa Libertadores, il più importante torneo per squadre di club del calcio sudamericano: River Plate – Boca Juniors. L’incontro di andata, giocato 2 settimane fa in casa del Boca, è terminato in parità con il risultato di 2-2. In Copa Libertadores non esiste la regola dei gol segnati in trasferta: chi vince si prende la coppa, con un pareggio si va ai supplementari. Ad oggi la finale di ritorno è stata rinviata per due volte per gravi incidenti: lancio di oggetti e gas lacrimogeni verso il pullman del Boca Juniors, che ha ferito alcuni giocatori e creato un clima di tensione difficile da gestire per l’amministrazione della città.
Finalmente, però, ora si è trovata una soluzione: la partita conclusiva si disputerà in campo neutro il 9 dicembre e si potrà seguire anche in streaming su DAZN. E, per aggirare il problema delle tifoserie violente, si cambia stadio. E continente. Si va a Madrid, in Spagna, nella casa del Real Madrid (tramontata l’improbabile ma suggestiva ipotesi di giocare a Genova). Anche se questa decisione non fermerà le polemiche: Angelici, numero 1 del Boca, aveva invocato una penalizzazione per i suoi avversari, “Vogliamo lo 0-3 a tavolino, c’è un precedente”. E il precedente a cui si riferisce riguarda proprio la sua squadra, in passato sconfitta a tavolino proprio a causa delle intemperanze dei suoi tifosi.
La Federazione sudamericana
La palla passata alla Federazione sudamericana, che ha dovuto prendere in considerazione l’articolo 18 del suo regolamento che prevede sanzioni che possono andare dalla multa fino alla sconfitta a tavolino per la società responsabile di disordini, in questo caso il River che ospita i match. I giocatori del Boca, con Carlitos Tevez in testa, hanno fatto resistenza. Questo già dal primo giorno, quello inizialmente fissato per la finale di ritorno, dopo che il loro presidente Daniel Angelici aveva concordato con il numero uno del River Rodolfo D’Onofrio e il capo della Conmebol, Alejandro Dominguez, il semplice rinvio della gara al giorno dopo. “Perché non danno la Coppa direttamente al River visto il peso che ha nella Conmebol?” ha ironizzato lo stesso Tevez, mentre i dirigenti del Boca stavano comunque valutando con i propri legali i passi da seguire.
E se il River si è opposto alla possibilità che alla fine si giocasse a porte chiuse, la Federazione sudamericana ha assicurato via Twitter per bocca del suo presidente che verranno raddoppiati gli sforzi per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza di giocatori e tifosi: “È stata una giornata assai triste per il calcio sudamericano. La Conmebol chiede con forza alle autorità competenti di intraprendere un’azione immediata e offre la propria collaborazione per identificare, catturare e perseguire i responsabili dei fatti di violenza. Questi episodi non possono restare impuniti. I responsabili devono rimanere entro i margini della legge e fuori dalla società. Invito tutti i giocatori del Sudamerica a fissare come priorità l’unione degli sforzi per identificare, capire, combattere le cause e gli atti di violenza che gettano ombre sul nostro calcio. La Conmebol – aggiunge Dominguez – chiede di vivere una finale in pace, rispettando per i rivali e mostrando il miglior volto del Sudamerica al mondo. Invitiamo tutti gli appassionati a condividere i valori del Fair-play”.
Trasferirsi in Spagna è stata una mossa estrema ma, a quanto pare, ineludibile.
River-Boca a Marassi?
È la proposta che era stata inviata ai due club finalisti della Copa Libertadores dal Consigliere Delegato allo Sport del Comune di Genova Stefano Anzalone. Un’ipotesi suggestiva quella di ospitare in Italia la sfida di ritorno del Superclasico argentino che si sarebbe dovuto giocare nello stadio del River Plate, ma è stata rinviata per due volte. Un’idea suggestiva, nata dalla storia della fondazione dei due club: ma nei fatti più bella che pratica.
Ecco la lettera inviata da Genova ai club di Buenos Aires. Che evidentemente, pur facendo appello alle emozioni, non è bastata: alla fine ha vinto la vicinanza culturale con la Spagna. Sebbene sia paradossale che la Copa Libertadores, intitolata appunto ai liberatori del Sudamerica, venga giocata nella nazione da cui sono i partiti i conquistadores.
Egregi Presidenti, la nostra città, vicina in modo storico, culturale e sportivo a Buenos Aires, sente moto profondi e indissolubili i legami con i Vostri due prestigiosi Clubs fondati da nostri conterranei emigrati dall’Italia in Argentina agli albori del ‘900, e ad oggi gemellati con le nostre due squadre Genoa e Sampdoria.
I fatti dolorosi che ci hanno ultimamente colpito, hanno risvegliato un profondo senso di comunità e di riscoperta delle nostre radici; pertanto in qualità di Consigliere Delegato allo Sport del Comune di Genova, sono lieto di comunicarVi che la nostra città è onorata e si rende disponibile ad ospitare questa importante e prestigiosa gara di Finale di Coppa e derby della Capitale Argentina. Grato per la vostra attenzione resto a disposizione per ogni Vostra necessità.
Come guardare Boca-River
Il Superclasico sarà visibile in Italia sulla piattaforma di sport-streaming DAZN: il match sarà visibile su tutti i dispositivi su cui il servizio è disponibile tra cui smartphone e tablet, console di gioco, smart TV e PC. Tutta l’offerta DAZN è accessibile con un unico abbonamento da 9,99 euro al mese. Il primo mese è in prova gratuita, ed è possibile disdire l’abbonamento in qualsiasi momento.