In collaborazione con |
Il crowdfunding è durato meno di un mese: la somma ricevuta verrà consegnata alle famiglie sfollate. Tra i donatori, un centinaio circa, anche tanti genovesi dall’estero
La raccolta fondi per Genova lanciata da Wylab e Associazione Tigullio Crea Impresa si è conclusa con 20.136 euro di donazioni. Un successo registrato in meno di un mese dopo l’appello alle startup italiane e straniere – rilanciato anche su StartupItalia!– così come a privati e aziende affinché si mobilitassero dopo la tragedia del Ponte Morandi. Così preannunciavano il crowdfunding Vittoria Gozzi (CEO Wylab) e Stefano Tambornini (Presidente TCI): “Facciamo appello al mondo delle startup che conoscono le sfide quotidiane e il coraggio di non arrendersi, perché ci aiutino a fornire un supporto concreto alla nostra città”.
Leggi anche: #GenovaNelCuore: la solidarietà del mondo del calcio passa dai social. Intervista a Danila Bavastro
I numeri delle donazioni
L’intera somma raccolta dalla campagna a sostegno delle persone coinvolte nella tragedia di Genova verrà consegnata proprio a chi ha perso tutto quel 14 agosto. “Siamo in contatto con il Comune e abbiamo già partecipato a una riunione con il comitato delle famiglie sfollate” ha detto a StartupItalia! Francesca Picasso di Wylab, incubatore sport-tech di Chiavari che si è attivato con TCI pochi giorni dopo il crollo del Ponte Morandi in una corsa contro il tempo per un sostegno più concreto e veloce possibile.
“La consegna dei 20mila euro raccolti dovrebbe avvenire nel più breve tempo possibile: c’è ancora tantissimo da fare a Genova”, spiega Francesca Picasso che ringrazia a nome di Wylab tutte le persone che hanno aderito alla campagna di raccolta fondi. “Abbiamo registrato un centinaio di donatori, molti genovesi che hanno voluto partecipare anche dall’estero”. In parallelo al crowdfunding di Wylab e TCI era attivo quello della Virtus Entella. Attraverso la vendita delle divise della squadra indossate nel match successivo alla tragedia sono stati raccolti altri 10mila euro, poi consegnati alla Croce Bianca di Rapallo.