Mobvoi Inc. torna alla carica con un orologio animato da Snapdragon W5+ Gen 1 su cui gira Wear OS 3. Uno dei migliori smartwatch che abbia mai abbracciato il nostro polso?
Finora, il più grande limite degli smartwatch, specie per coloro che non ne fanno un uso urbano, ma sportivo, portandoli con sé in impegnative sessioni di trekking che durano un week end e oltre, era la durata della batteria, incapace di competere con i modelli classici. Nessuno si è comunque mai lamentato troppo: si tratta di device intelligenti grondanti di funzioni accurate e tutto ciò presenta un dispendio energetico elevato. Ma con TicWatch Pro 5 Mobvoi Inc. porta il significato della parola “autonomia” a un altro livello.
Abbiamo testato il TicWatch Pro 5 per oltre un mese e la super batteria da ben 628 mAh (parliamo di un taglio superiore di almeno il 50% alla maggior parte degli smartwatch sul mercato) non ci ha mai tradito, consentendo all’orologio di funzionare ogni volta circa 72 ore prima di capitombolare e chiedere di essere collegato all’alimentatore (incluso nella confezione).
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Tutto questo, naturalmente, avendolo tenuto acceso anche di notte (si attiva in automatico la modalità di risparmio energetico ). Certo, c’è chi riesce a offrire anche 10 giorni di autonomia, ma non ha tutte le funzionalità smart assicurate del TicWatch Pro 5.
Nella cassa circolare, ben protetto dall’alluminio, pulsa il processore Snapdragon W5+ specifico per smartwatch di Qualcomm. Due GB di RAM e 32 GB di memoria interna garantiscono una fluidità di app e sistema operativo, come vedremo più avanti. Due i display sovrapposti. Il primo è un 1,43″ OLED da 466*466 pixel.
Sopra viene montato un pannello transflective con retroilluminazione che si attiva in automatico con poca luce. Durante l’attività fisica la retroilluminazione cambierà di colore in base alla zona cardiaca: insomma, con un colpo d’occhio è possibile sapere, senza fermarsi, se si sta “spingendo” troppo (o troppo poco).
Sul fronte hardware, completano l’offerta microfono, speaker, naturalmente il GPS e il chip NFC che consente di uscire per una sessione di running senza portafogli con la possibilità comunque di fermarsi in un bar per gustarsi una spremuta d’arancia ristoratrice.
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Non ci sono funzioni per l’elettrocardiogramma ma proprio gli sportivi saranno felici per la presenza di bussola, l’altimetro, l’accelerometro e il sensore di battito cardiaco e di ossigenazione del sangue. Con la funzione VO2 MAX è difatti possibile stimare la quantità di ossigeno che il corpo può consumare durante l’esercizio fisico intenso e fornisce informazioni sull’efficienza del funzionamento del cuore e dei polmoni. Le letture dei calcoli di TicWatch Pro 5 e i grafici di tendenza settimanali e mensili consentono di monitorare i progressi durante l’attività ginnica (l’orologio è resistente fino a 5 atmosfere, perciò può essere usato anche in piscina o al mare).
Sul fronte software tutto funziona alla grande, sebbene spiaccia constatare l’assenza dell’assistente di Google (almeno per il momento, non è escluso che non venga portato in dote da futuri aggiornamenti) perché soprattutto gli sportivi sono incentivati a dialogare con lo smartwatch anziché compulsarne il quadrante. TicWatch Pro 5 ha installata l’ultima versione del sistema operativo Google, ovvero Wear OS 3.5.
Come nei passati modelli tornano naturalmente la possibilità di rispondere alle chiamate al polso (finché l’orologio è a portata di Bluetooth) e quella di accedere direttamente al PlayStore, che lo rende lo smartwatch più indicato per coloro che hanno smartphone Android (anche perché è l’unico sistema operativo con cui è compatibile). Numerosi i quadranti preinstallati, prima di ricorrere a quelli presenti su PlayStore.
Insomma, con 360 euro ci si porta a casa uno smartwatch forse un po’ spartano nell’aspetto (il cinturino in gomma continua a essere modesto), ma sul fronte software animato dall’ultimo processore di Qualcomm, zeppo di funzioni che faranno la felicità soprattutto degli sportivi, grazie a numerosi parametri di riferimento e misurazioni che ci sono sembrate valide e accurate.
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Chi lo vorrà usare per mantenere un cordone ombelicale col lavoro e la famiglia potrà comunque sfruttare le numerose notifiche a schermo, collegando il device al proprio account gmail così da rispondere senza nemmeno tirare fuori lo smartphone dalla tasca. Come dicevamo in apertura di recensione, la vera peculiarità di TicWatch Pro 5 è la sua autonomia che fa sì che sia lo smartwatch ideale da portare con sé in escursioni piuttosto impegnative nelle quali non c’è certezza di poter ricaricare l’orologio tutte le notti.