Carbon Studio ci butta nel regno di Shysh
In realtà virtuale i combattimenti non sempre riescono ad appagare come sulle altre console. Pur avendo i nemici a un centimetro da noi, l’effetto di una spada che colpisce l’avversario o di un proiettile fatto esplodere non sempre restituisce l’ebbrezza che ci si aspetterebbe da un gameplay in prima persona. Nulla di tutto questo, fortunatamente, lo abbiamo vissuto in Warhammer Age of Sigmar: Tempestfall, disponibile anche per Oculus Quest 2. L’ultima fatica del team indipendente polacco Carbon Studio ci propone in VR il nuovo titolo di una saga con peso e storia di tutto rispetto. Roba da far tremare i polsi, ma il risultato finale è stato più che soddisfacente, con punte di godimento puro.
Botte da orbi
Anche se siete a digiuno della saga di Warhammer, il capitolo in VR Tempestfall non dovrebbe respingervi per quanto riguarda la trama. La storia è quella di Lord–Arcanum, che andremo ad impersonare, chiamato a esplorare un mondo in rovina per uccidere mostri, scheletri e altre creature demoniache in sequenze dinamiche e parecchio movimentate. Con il visore indosso e i controller ben assicurati ai polsi, vi ritroverete a tirare fendenti e a scatenare magie in salotto a velocità davvero sostenute. Nel lavoro di sviluppo ci sentiamo di riconoscere uno sforzo più che discreto alla software house polacca, che è riuscita a mettere in campo una schiera di nemici dalle fattezze orribili, ben caratterizzati e con armi da incubo.
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Warhammer Age of Sigmar: Tempestfall è un titolo che si completa nel giro di cinque ore e vale senz’altro il prezzo del biglietto. L’esperienza, con sottotitoli in italiano e un doppiaggio in inglese dai doni cupi, è originale e vi porterà alla scoperta del regno di Shysh dove occorre riportare ordine e pace dopo che il male ha preso il sopravvento. Essendo l’unica speranza rimasta, è doveroso potenziarsi senza andare alla speraindio. Sono tre le armi che abbiamo a disposizione e che possiamo sguainare all’occorrenza. Ma quel che è valido per la prima ora di gioco dovrà essere migliorato per le successive. Dovrete dunque prendere la buona abitudine di visitare il tavolo da lavoro per aumentare la letalità dell’arsenale.
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Passiamo ora agli aspetti meno entusiasmanti di Warhammer Age of Sigmar: Tempestfall. Se ad un primo impatto sembra di trovarsi di fronte a una produzione di livello altissimo, con un’atmosfera rara da trovare in VR, dobbiamo evidenziare i glitch e bug in cui spesso siamo inciampati, oltre ad alcune inspiegabili situazioni in cui, trovandoci nella mischia, i comandi non rispondevano alle nostre intenzioni lasciandoci esposti ai colpi nemici. Questioni comunque risolvibili tramite patch e che non rovinano un giudizio sostanzialmente positivo.