Zombieland Headshot Fever Reloaded: potremo sparare a Bill Murray?

Sebbene all’apparenza ricordi il vecchio Left 4 Dead di Valve (o il più giovane Back 4 Blood, qui la recensione del nostro Alessandro) Zombieland Headshot Fever Reloaded è in realtà un The House of the Dead (a proposito, ecco la recensione di The House of the Dead: Remake) in salsa moderna, da giocare impugnando i PlayStation VR 2 Sense.

Benvenuti a Zombieland Headshot Fever Reloaded

Ci troviamo di fronte a un FPS on rail, vale a dire uno sparatutto su rotaia, che se da un lato può essere la massima espressione di quanto i VR oggigiorno riescano offrire, dall’altro sega entrambe le gambe a caratteri come la strategia e l’esplorazione, visto che il nostro personaggio avanza animato da una volontà propria e noi, a dispetto dei già citati Left 4 Dead e Back 4 Blood non potremo cercare una zona riparata o fare squadra, ma semplicemente crivellare di proiettili qualunque cosa si muova.

Possibilmente, mirando al capoccione purulento e carico di vermi degli infetti, così da inanellare punti extra e bonus come il bullet time, utile a uscire vivi dalle situazioni più pericolose. Se Zombieland Headshot Fever Reloaded dal punto di vista ludico non prevede chissà quali strategie, consente almeno di investire la valuta corrente (rotoli di carta igienica… è davvero un mondo difficile quello post apocalittico) nel potenziamento delle armi.

Tutto naturalmente è pensato per l’immediatezza: i nemici hanno sulla testa una barra che va svuotandosi a mano a mano che li crivellerete (esistono diversi tipi di zombie, alcuni davvero coriacei), mentre sulla vostra arma campeggerà il numero delle munizioni che vi restano. Da XR Games, startup dei videogiochi fondata da veterani di studi come Rockstar, EA, Codemasters, Sumo, Team 17 e Dubit, ci arriva insomma un FPS on rail che per quanto non rivoluzioni il genere sa comunque divertire e intrattenere per diverse ore.