L’app che mette in comunicazione insegnanti e genitori, rendendo social la vita di classe, ha appena chiuso un round di finanziamento guidato dal venture General Catalyst: i soldi verranno usati per migliorare la piattaforma
ClassDojo, startup californiana che ha creato un’app che connette la scuola ai genitori, ha appena avuto un finanziamento di 21 milioni di dollari da General Catalyst. Ad investire in ClassDojo sono stati GSV, Reach Capital and SignalFire. ClassDojo è l’app che rende social la scuola: attraverso le sue funzioni, è possibile, per gli insegnanti, inviare messaggi istantanei ai genitori, condividere foto dei migliori momenti vissuti in classe, oppure ancora pianificare gli incontri con la scuola. L’obiettivo della startup, nata nel 2011, è rendere le classi più felici grazie alla condivisione e alla valorizzazione delle caratteristiche di ogni studente.
Negli Stati Uniti 1 insegnante su 2 lo usa
Sono già 85mila gli insegnanti che usano ClassDojo negli Stati Uniti per programmare le loro lezioni. In sostanza un insegnante su due si affida a questa app negli States. E ora la compagnia vuole arrivare ancora più in alto grazie al finanziamento: userà i fondi per migliorare la comunicazione scuola-famiglia sulle attività degli studenti e informare sui loro progressi d’apprendimento. I cofondatori di ClassDojo Sam Chaudhary e Liam Don hanno deciso di usare questi fondi per far crescere il loro gruppo di lavoro e capire quali contenuti interessano i genitori che usano l’app.
Migliorare la comunicazione con i genitori
«L’idea è aiutare i genitori nelle conversazioni con i loro figli a casa e promuovere i loro progressi a scuola», dice Chaudhary. ClassDojo è stata un’innovazione cinque anni fa in un panorama di piattaforme che si limitavano a creare curriculum digitali, analizzare testi scolastici e testare online le conoscenze. Ma oggi ci sono altre aziende che si occupano di prodotti ed-tech come Remind, FreshGrade, Nearpod e Kickboard che fanno concorrenza a Class Dojo nella connessione tra insegnanti e genitori.
Rendere social la scuola
La startup, con 25 dipendenti, non ha ancora generato ricavi. Una cosa è certa, però: i fondatori non hanno intenzione di guadagnare dai dati degli utenti. «Quando si parla di bambini, la privacy è sempre un aspetto di cui preoccuparsi», ha assicurato il CTO Liam Don a Techcrunch. La startup di San Francisco ha finora ottenuto 31 milioni di dollari in venture funding ed è riuscita ad affrancarsi dall’acceleratore Imagine K12. Il direttore del venture General Catalyst, Hemant Taneja, è convinto che la crescita della piattaforma sia legata all’uso social di ClassDojo e all’attenzione alle necessità degli utenti. E propone anche l’idea di vendere online materiale personalizzato come annuari, guide e lezioni che i genitori possano usare a casa con gli studenti. L’app faciliterà anche i pagamenti dei servizi scolastici come le gite, la cancelleria e i pasti.