Tante scelte di campo negli ultimi giorni
Non ci sono soltanto le Big Tech che hanno preso una posizione netta contro l’invasione russa dell’Ucraina. Negli ultimi giorni la solidarietà espressa a Kiev, a tutti i civili e al presidente Volodymyr Zelenskyy è arrivata anche dall’ecosistema startup. La più importante casa di sviluppo del paese, GSC Game World, ha rivolto un appello alle altre aziende del settore e a tutti i fan di videogiochi: l’obiettivo comune è sostenere l’esercito russo attraverso donazioni. Gli appassionati di gaming conosceranno GSC Game World perché è la software house che sta sviluppando STALKER 2: Heart of Chernobyl.
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Sul sito ufficiale del videogioco di GSC Game World è stato pubblicato un appello di cui riprendiamo un estratto:
«Il popolo dell’Ucraina continua a difendere la sua indipendenza contro le forze armate della Federazione Russa.
Hanno iniziato a bombardare le nostre città senza preavviso, i loro soldati si sono introdotti da nord, da est e da sud. Nessuno dei cittadini ucraini voleva la guerra, pochi erano pronti ad essa, ma resisteremo per la nostra libertà fino all’ultimo.Siamo eternamente grati ai nostri fan, amici e colleghi che si sono già uniti alla causa comune per fermare l’aggressione russa. Siamo felici di far parte di una comunità così unita. Ma la guerra non è ancora finita, e il nemico non si ferma. In questo momento le nostre famiglie e i nostri amici stanno cercando di trovare riparo dai bombardamenti o stanno assistendo attivamente chi ha già sofferto a causa degli occupanti».
Su Axios sono stati ripresi diversi tweet da parte di aziende ucraine del mondo gaming, che si sono esposte in maniera netta contro Putin e la sua scelta di invadere il paese. Frogwares, ad esempio, ha postato quanto segue: «Non possiamo stare a guardare. La Russia attacca la nostra patria e nega la sovranità dell’Ucraina. Stiamo cercando di stare al sicuro, ma questa è una guerra, non ci sono due modi per dirlo». Come sta emergendo dal lungo racconto giornalistico di questi giorni, sono migliaia i civili che, pur non avendo mai avuto esperienza con la guerra o con le armi, stanno raggiungendo i vari fronti aperti per arruolarsi.
Il mondo tech si sta esponendo con scelte di campo nette contro la Russia. Se già da giorni si allunga la lista di eventi internazionali cancellati nel paese governato di Putin come forma di protesta contro Mosca, diverse aziende stanno bloccando gli accessi agli utenti russi. Come la startup ucraina DMarket, che vende NFT e asset digitali per i videogiochi. Il suo Ceo, Vlad Panchenko, ha riferito sempre ad Axios che tale misura taglierà il 30% degli utenti della piattaforma.