Ci sono sempre più aziende che si occupano, a livello globale, di produrre carni vegetali e alimenti alternativi ma i segnali che arrivano dal mercato non sembrano essere incoraggianti
Si occupa di far fermentare i funghi per produrre proteine per il pollo, la carne macinata e latticini a base vegetale ENOUGH, la food tech company con sede in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi che ha raccolto 40 milioni di euro. A investire in questa realtà, la società di venture capital World Fund e CPT Capital, che hanno guidato il round. Tra le collaborazioni che vanta questa startup ci sono anche quelle con Unilever e Marks & Spencer: le due multinazionali sono riuscite ad attirare nuovi investimenti nonostante i segnali di rallentamento nel settore delle carni alternative e delle proteine.
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Gli investimenti in ENOUGH
CPT Capital, che ha guidato l’investimento in ENOUGH assieme a World Fund, è stato uno dei primi investitori in Beyond Meat, e ha anche una partecipazione in Upside Foods. Ma le due società non sono state le uniche a supportare la crescita e lo sviluppo di ENOUGH. A partecipare al maxi investimento anche AXA IM Alts e la società Olympic Investments, l’azienda che si occupa di Financial Consulting and Investment Management della famiglia Onassis. «Questo nuovo finanziamento servirà ad accelerare la nostra crescita», ha affermato il CEO di ENOUGH, Jim Laird, ex amministratore delegato del produttore di carne vegetale Quorn.
Food alternativo, mercato in crisi?
Nonostante stiano crescendo sempre di più le aziende coinvolte nella produzione di fonti di alimentazione alternative – soprattutto all’estero – ci sono segnali che indicano che la domanda di questi alimenti da parte dei consumatori potrebbe diminuire. Beyond Meat, uno tra i principali produttori di carne vegetale, lo scorso ottobre aveva rivisto le sue previsioni di fatturato annuale dichiarando di voler tagliare circa 200 posti di lavoro; il 19% dei suoi dipendenti. E nonostante le aziende italiane del settore fatichino davvero tanto per restare competitive sul mercato mondiale, anche all’estero le previsioni sulla crescita della categoria non sono molto incoraggianti.