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Hanno realizzato una delle campagne di maggiore successo di equity crowdfunding. Marcello Figoli e Stefano Provenzano sono i cofondatori di Shin Sofware, progetto che ha raccolto 408mila euro sul portale Assiteca Crowd: «Abbiamo creato una piattaforma informatica che converte i file CAD (indispensabili per la produzione di qualsiasi oggetto) in rendering 3D interattivi che chiunque può utilizzare, anche senza capacità informatica» spiegano.

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8 consigli per creare una campagna di equity crowdfunding

  1. Conta più un buon business plan dell’idea. «Hai davanti investitori che vogliono ritorni economici in tempi brevi. Nel nostro caso hanno analizzato il business plan nei minimi dettagli. E poi l’idea».
  2. Un mese per la documentazione. «Bisogna preparare una documentazione accurata negli aspetti amministrativi e legali. Difficile fare tutto da soli: devi affidarti a dei professionisti. Attenzione però: sono dinamiche nuove, cerca chi può seguirti nel modo giusto. Spesso le piattaforme mettono a disposizione team che possono aiutarti».
  3. Investi. «Sembra un paradosso, ma devi investire. Nel nostro caso tra documentazione e realizzazione del video abbiamo speso una cifra tra i 15 e 20mila euro. Se non hai un grosso budget puoi agire con furbizia. Se i professionisti che coinvolgi credono in te e nel tuo progetto, puoi proporre loro di pagare un anticipo, offrendo loro un guadagno maggiore a conclusione della campagna. Importante anche prevedere un budget per la promozione sui social più idonei al tipo di attività, mesi prima di partire con la raccolta».
  4. Preparati al confronto con gli investitori. «Le campagne di successo di equity in Italia sono state poche perché il processo è molto selettivo. Ci sono diversi mesi di interlocuzione con la piattaforma prima di arrivare a un accordo. Lo scopo principale di un portale di crowdfunding è proteggere i suoi investitori. Quindi in commissione ti faranno tante domande (Come fai a sostenere questa tua tesi? A questo tipo di clienti cosa proponi? E a quest’altra tipologia?). Quando sei lì, sei davanti al mercato. Insomma, non puoi raccontare frottole. Tuttavia, la piattaforma ti aiuta a mettere a fuoco gli aspetti più rilevanti della tua idea di business per presentarti nel modo migliore».
  5. Testo e video alla portata di chiunque. «Rispetto al pubblico del reward, nell’equity c’è una maggiore selezione. Ciò detto i tecnicismi servono a poco quando ci si presenta. Bisogna democratizzare l’idea: vinci se trasmetti il messaggio che la tua tecnologia può essere alla portata di chiunque, anche del calzolaio. Quindi ricapitolando: idea per tutti, prezzi economici (nel video per esempio evidenziamo che utilizzare il nostro software costa come un cappuccino al giorno). E punto fondamentale: fai capire perché può generare profitti. Ricorda stai parlando al cuore dell’investitore non al tuo. Utile coinvolgere terze persone sia nel video che nello script. Possono darti feedback utili su cose che a te, troppo coinvolto, sono sfuggite».
  6. Fai network prima e durante la campagna. «Se sono 1000 è difficile incontrarli tutti. Ma se sono di meno, come spesso accade con l’equity in Italia, contattali e incontrarli. Forse non li conoscerai tutti, ma almeno la metà. È importante farlo: c’è sempre la possibilità che possano presentarti altri investitori e invitarli a sostenerti».
  7. Sei stato finanziato? Ok, ma spendi bene i soldi. «Il modo migliore per farlo è allargare il team, prendere le competenze di cui si è sprovvisto (noi passeremo da 4 persone a 10). E poi investire nello sviluppo del prodotto e nella comunicazione: spenderemo risorse per utilizzare LinkedIn in modo più professionale, fare un lavoro di promozione di email marketing, sul Seo e sui social. E poi stiamo lavorando per un primo “assaggio” del mercato americano».
  8. Crowd significa responsabilità entusiasmo. «Quando ottieni un investimento ti porti in casa delle persone (nel nostro caso sono i 40 investitori che hanno creduto in noi). Le tue responsabilità aumentano e devi tutelare la tua “nuova famiglia”. Questo, da una parte, può essere più stressante, ma dall’altra ti dà entusiasmo e carica: hanno creduto in te, ora devi dimostrare loro che hanno fatto la cosa giusta».

Giancarlo Donadio