Faros, il primo acceleratore italiano della blue economy della Rete Nazionale CDP, ha presentato le 8 startup che hanno preso parte alla seconda edizione del programma. In particolare, i team hanno sviluppato soluzioni innovative per la sostenibilità dell’ambiente marino nelle sedi di Taranto e La Spezia dell’acceleratore, che era nato 3 anni fa con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro.
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L’acceleratore Faros
Promosso da CDP Venture Capital SGR, in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, e gestito dal program manager a|cube e dal local manager (La Spezia) Wylab, l’acceleratore, di respiro nazionale e internazionale, lavora nei suoi hub territoriali di Taranto e La Spezia. Qui sono arrivate le 8 startup che hanno preso parte ai percorsi di accelerazione in un programma di 4 mesi che si è concentrato sullo sviluppo tecnologico, sulla definizione del modello di business e sulla strategia go-to-market con attività di training e di mentoring. Il tutto è stato possibile grazie al supporto di un ecosistema di esperti composto da centri di ricerca, università , poli di innovazione e aziende corporate. Scopriamo chi sono le realtà che sono riuscite a sviluppare 6 progetti pilota.
Le 8 startup dell’acceleratore Faros
BRT Simulators produce dispositivi di simulazione personalizzabili e modulari per migliorare la sicurezza dei lavoratori e ridurre gli sprechi in ambienti complessi come quelli delle industrie tradizionali;
Celesta ha presentato un dispositivo IoT avanzato per la gestione ottimizzata delle risorse in grado di tracciare la posizione e l’integrità dei container e di vigilare in modo attivo gli ambienti di lavoro e quelli naturali;
Dock Power progetta pontili unici al mondo che, sfruttando il principio fisico della «diffrazione», consentono al movimento delle onde di attraversare la struttura generando elettricità e riducendo l’impatto ambientale delle infrastrutture energetiche portuali;
Limenet ha progettato, brevettato e ingegnerizzato una tecnologia innovativa per la conversione del biossido di carbonio in una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio, garantendo uno stoccaggio di CO2 duraturo e stabile in mare;
SEADS (SEA Defence Solutions), con le sue Blue Barriers, è in grado di raccogliere il 100% della plastica fluviale prima che raggiunga gli oceani, trasformando questi rifiuti in risorse utili per le comunità locali;
SEAform sviluppa piattaforme galleggianti autosufficienti e sostenibili che, attraverso tecnologie proprietarie innovative, permettono la vita sull’acqua attraverso un sistema modulare integrato con l’ecosistema marino;
Wast3d Shells (W3DS) estrae CaCO3 da rifiuti attualmente non riciclabili quale i gusci di mitili, producendo materiali estrudibili di alta qualità per stampanti 3D;
Wearable Robotics si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi robotici indossabili avanzati, integrati con sistemi di realtà virtuale in ambito industriale e medicale.