Edizione da record per la competition organizzata dalla piattaforma per l’innovazione responsabile di Sisal: 456 startup candidate (+29% rispetto all’edizione 2022), il 35% a leadership femminile, il 40% già attive sul mercato
La maculopatia, o degenerazione maculare senile, è la prima causa di cecità tra gli over 50: rivoluzionare l’approccio terapeutico verso questa patologia della retina è la missione di MgShell, startup che si è aggiudicata un grant da 50 mila euro come vincitrice della settima Call for Ideas di Gobeyond 2023, la piattaforma di innovazione responsabile di Sisal.
Call for ideas 2023: i numeri
Un’edizione, quella del 2023, da record: sono state ben 456 le candidature di startup provenienti da settori ad alto impatto sociale, come healthcare, IT, clean technology, food and beverage, fashion, education e lifestyle, il 29% in più rispetto al 2022. Di queste il 40% ha già un prodotto o un servizio pronto per essere messo sul mercato, mentre il 35% è a leadership al femminile, in controtendenza rispetto al 13,6% del trend generale italiano.
«Numeri che raccontano come GoBeyond, che si compone anche di una Academy e una Community, negli ultimi anni si sia confermata una vera e propria piattaforma di innovazione», ha dichiarato Camilla Folladori, Chief Strategy Officer di Sisal. «Oltre 1.500 startup si sono iscritte alle varie edizioni della Call for ideas e oltre 1.000 innovatori e startupper hanno partecipato ai corsi della Accademy e agli incontri della Community per rafforzare cultura e strumenti dell’innovazione responsabile».
Riconoscimenti e premi speciali
Diciassette in totale le realtà premiate quest’anno. Oltre alla startup vincitrice, le altre 5 finaliste – Bufaga, Relicta, Justep, GenoGra, Suncubes – si sono aggiudicate i percorsi di advisory messi a disposizione dai partner di GoBeyond, che potranno accompagnare sviluppo e crescita delle attività.
Per il primo anno, poi, in collaborazione con l’incubatore online Startup Geeks, è stato riconosciuto un premio speciale per le startup concept only, realtà imprenditoriali non ancora costituite e senza un prodotto o servizio testato: ad aggiudicarsi l’accesso gratuito allo Startup Builder, il percorso di incubazione online di Startup Geeks, sono state Mo.tum, My Mentor AI e Green Power plus.
E ancora: la menzione Mamacrowd (campagna di crowdfunding su Mamacrowd) è andata a Deentra, mentre quella SheTech (2 quote associative per le startup in shortlist a leadership femminile) è stata assegnata a Revalue, Argo, Familyverse, Aida (con il prodotto Kipy), Worth in waste, Helios domotics (con il prodotto lit), AgreeNet.
Startup a impatto sociale
«Il processo di selezione è stato lungo e articolato, con due comitati esterni e uno interno a Sisal. Quello che è emerso è la qualità eccezionale delle realtà finaliste, ma in generale di tutti i partecipanti», ha sottolineato Davide Orfanelli, Social Innovation Discipline Leader di Sisal.
Ad accomunare la maggior parte dei progetti, soprattutto se si fa un confronto con il passato, è la volontà di trovare soluzioni a problemi che riguardano la collettività: «L’obiettivo sempre più diffuso è quello di integrare l’impatto sociale nei pitch e nei business model, così anche noi vogliamo incoraggiare lo sviluppo di idee imprenditoriali con un risvolto positivo per la società, privilegiando l’innovazione tecnologica che nel lungo periodo contribuisce alla costruzione di un futuro più green, digitale e inclusivo. In quest’ottica il primo premio è stato assegnato a MgShell, perché avrà un notevole impatto nel campo medtech».
La storia di MgShell
Fondata nel 2019, la startup milanese vincitrice di questa settima edizione offre un dispositivo intraoculare e biodegradabile a rilascio di farmaco in grado di replicare l’attuale pratica clinica senza la necessità di procedure chirurgiche: in questo modo aumenta l’aderenza dei pazienti al trattamento, diminuiscono i costi sanitari e si generano opportunità di business per le aziende farmaceutiche.
«Il sistema è in grado di ridurre drasticamente il numero di iniezioni intravitreali, rilasciando dosi precaricate di farmaco a tempi prestabiliti», ha spiegato Marco Ferroni, CEO & Co-founder di MgShell. «In questo modo è possibile alleviare tutti i disagi associati alla pratica clinica e offrire anche un sollievo ai caregiver, che devono accompagnare i pazienti a fare le iniezioni ed assisterli nei giorni seguenti».
Un percorso iniziato nel 2015 all’interno di un progetto di ricerca del Politecnico di Milano che ha coinvolto i 4 co-founder: oltre a Ferroni, Francesco De Gaetano, CTO, Federica Boschetti, docente del Politecnico e Advisor Scientifico, e Matteo Cereda, specialista e chirurgo retinico e Advisor Clinico. E’ nato così MgShell: «Mg è il simbolo del magnesio, l’elemento base del dispositivo, mentre la parola inglese shell ben descrive la sua configurazione a gusci concentrici, che rilascia il farmaco nel corso del tempo in modo simile a quanto avverrebbe facendo una serie di iniezioni, che però sono piuttosto invasive».
Cresciuta nella community di PoliHub, l’acceleratore del Politecnico di Milano, la startup, dopo una prima fase di sperimentazione preclinica in vitro, sta ora conducendo i test su modelli animali. «Prevediamo di poter fare i primi trial sull’uomo nel 2026: come si sa, lo sviluppo di dispositivi medici, molecole o farmaci ha un time to market molto lungo. Oggi abbiamo un team operativo composto da 6 persone, oltre a numerose collaborazioni con altre startup, enti di ricerca e PMI. Il nostro obiettivo è massimizzare l’impatto sociale di questa tecnologia, da applicare anche ad altre patologie in campo oftalmico e non solo. Per il futuro, per esempio, pensiamo già all’ambito oncologico».
SisalTalk: dibattiti sull’innovazione
La premiazione della settima Call for Ideas di Gobeyond è stata preceduta dal terzo appuntamento dei SisalTalk. Durante il dibattito, dedicato all’ecosistema dell’innovazione e delle startup a impatto sociale in Italia, Cristian Fracassi, CEO della startup Isinnova, ha raccontato come durante la pandemia sia nata la maschera C-PAP di emergenza per l’erogazione di ossigeno, realizzata a partire da una normale maschera da snorkeling: «Un’idea che si è rivelata fondamentale per salvare la vita a 186.000 persone in tutto il mondo e che ci ha permesso di vincere il Nobel per l’impatto sociale 2020».
Una chiara dimostrazione, anche, di che cosa voglia dire essere una startup a impatto: «Un’impresa innovativa che aspira a una crescita significativa in termini di profitto, ma anche di impatto sociale ed ambientale», ha spiegato Paolo Landoni, Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino.
«Il 2023 è stato un anno di contrazione per gli investimenti nelle startup hitech, che hanno visto un calo del 39% rispetto al 2022», ha concluso Annamaria Tartaglia, founder e CEO di TheBrandSitter. «Anche se il rallentamento non riguarda solo l’Italia, per il nostro Paese è il momento di riflettere sull’importanza di creare un ecosistema nazionale che possa sostenere e dare impulso ai progetti di innovazione responsabile».