Nell’anno 2020 è stato toccato il record di investimenti del venture capital italiano, che ha raggiunto la cifra storica di 780 milioni di euro. Milano, nonostante l’aggressione della pandemia, resta il polo più in fermento per la nascita di nuove startup
Piccole e per questo particolarmente esposte ai venti della crisi, ma comunque tenaci e in aumento. Sono le startup innovative registrate presso i registri speciali delle camere di commercio nazionali, secondo la fotografia scattata dall’Ice “Le startup italiane alla prova: dalla crisi pandemica covid-19 alle opportunità del Next Generation Eu” diffuso nell’ambito del XXXV Rapporto dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane sul commercio estero.
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Tutti i numeri dell’ICE
“L’anno 2020 – si legge nel quaderno tematico dell’Agenzia -, sconvolto dallo scoppio dell’emergenza pandemica Covid-19 che ha travolto quasi tutti i settori economici, potrebbe aver segnato uno spartiacque nella storia dello sviluppo dell’ecosistema italiano dell’innovazione. Esso era stato caratterizzato da alcuni anni di crescita vigorosa, grazie in particolar modo a molte iniziative pubbliche, come quelle portate avanti da istituzioni governative quali Cassa Depositi e Prestiti, ICE e Invitalia, che permettevano di avanzare ipotesi di un florido e prospero futuro per tutto il comparto”.
“L’emergenza Covid-19 – prosegue il rapporto -, con la sua forte incidenza sui consumi e sugli investimenti, potrebbe aver interrotto la direttrice di sviluppo lineare e infra-settoriale che stava interessando il sistema italiano, agendo da vettore di “selezione della specie” tra startup, con le più fragili a soccombere e quelle più solide e sviluppate a sopravvivere. I dati ad oggi disponibili non sembrano però confermare questa previsione, bensì il sistema dell’innovazione italiano sembra aver mostrato un elevato grado di resilienza nella sua interezza. Infatti, nell’anno 2020 è stato toccato il record di investimenti del venture capital italiano, che ha raggiunto la cifra storica di 780 milioni di euro. Questo flusso finanziario può aver fornito all’ecosistema delle startup italiane non solo il capitale necessario per sostenere gli importanti programmi di investimento in tecnologia e ricerca, ma soprattutto quella linfa vitale di liquidità in grado di permettere al sistema di resistere agli impatti fortemente negativi dell’emergenza pandemica”.
In base ai dati censiti dal Ministero per lo Sviluppo Economico è stata rilevata una crescita del numero delle startup innovative iscritte ai registri nazionali anche nel 2020. L’incremento di iscrizione di startup al registro speciale delle camere di commercio è proseguito anche nel primo trimestre 2021, dove le startup innovative hanno raggiunto il numero record di 12.561, con un incremento di 662 unità (+5,6%) rispetto al trimestre precedente. I poli principali di concentrazione di queste società sono Milano, che al primo trimestre 2021 registrava la presenza di 2.363 startup, e Roma, in cui nel medesimo periodo ne erano censite 1.286, per un totale cumulato di 3.649, pari al 29,05% sul totale nazionale. Sebbene il dato sulle nuove registrazioni possa apparire un po’ spurio, per la difficoltà di identificare in maniera precisa le società con caratteristiche proprie di progetti fortemente innovativi, da quelle che sono solo parzialmente portatrici di importanti innovazioni, di business model, di prodotto o di processo, è comunque indicativo di un trend che non ha conosciuto un arretramento anche a fronte della crisi sanitaria del Covid-19.
“L’ulteriore crescita dimensionale dell’ecosistema nazionale dell’innovazione – scrivono gli analisti dell’ICE -, ribadita anche nell’anno più difficile dal punto di vista economico dell’ultimo decennio, ha certamente beneficiato degli importanti sostegni avviati dal Governo Italiano per contrastare l’emergenza economica legata agli effetti del Covid-19. Misure quali l’innalzamento dei benefici fiscali per gli investimenti nel capitale delle startup innovative, la garanzia statale su finanziamenti bancari Covid-19 e ulteriori misure a supporto degli attori finanziari, hanno sicuramente dato un importante impulso a tutto il comparto. L’evidenza disponibile ad oggi, sembra però mostrare che, pur al netto degli interventi compensativi posti in essere dal governo, l’ecosistema dell’innovazione abbia mostrato vitalità e segnali di resilienza che fanno auspicare la conservazione del substrato imprenditoriale, condizione necessaria per un suo sviluppo futuro”.