Due giovani startupper italiani potrebbero rivoluzionare la concezione del gelato, combattendo allo stesso tempo lo spreco di cibo
“Il cibo e il sapere artigianale sono la massima espressione della tradizione italiana: è il nostro silicio, il nostro petrolio, ciò su cui dobbiamo puntare”. Simone Giacomelli ha le idee e chiare e, a vedere la strada che sta facendo la sua idea, ha ragione. Insieme al suo amico Zeno Tosoni, in collaborazione con il mastro gelataio Luigi Grazioli e grazie all’aiuto del Ceo di Seeds&Chips Marco Gualtieri, ha fondato Ice Dreams, startup che si occupa di food innovation e sogna il gelato perfetto.
Come ottenere il gelato perfetto?
Simone e Zeno hanno deciso di estromettere dalla produzione emulsionanti chimici e addensanti, considerati la componente grassa di qualsiasi alimento sul mercato che ne include la presenza. Il risultato è un prodotto totalmente naturale, ricavato da prodotti stagionali e locali, già brevettato e, ancora più importante estremamente gradito ai partecipanti dello Chef Rally di Expo, promosso presso il padiglione statunitense. Buono, salutare, naturale: fosse tutto qua sarebbe, forse, un prodotto come tanti altri. Ma se il mondo delle startup, non solo quello italiano, si è accorto di Ice Dreams, un motivo ci deve essere.
Ed è lo spreco di cibo, uno dei molti nemici della food security, tema caro all’Esposizione milanese, tema di cui il mondo da qualche tempo sembra essersi accorto. L’idea di Simone e soci vuole sconfiggere questo spreco. Perché buttare del buon cibo, solo perché si avvicina la data di scadenza o presenta qualche imperfezione “estetica”? Perché, se è buono, non trasformalo in gelato? Un uovo di Colombo, per restare in tema food, un’idea semplice e geniale che è valsa loro l’invito all’American Food 2.0 – Feeding the accelerator, l’acceleratore del padiglione di Expo degli Stati Uniti, al quale sono state invitate solo dieci startup in tutto il mondo.
Dopo l’estate, grazie al secondo posto ottenuto all’Innovaction Lab, partiranno per gli Stati Uniti, quelli veri, per conoscere venture capitalists e business partners già interessati al progetto, espandere la propria rete di contatti e pensare a punti vendita adatti per il mercato americano. Già, perché nel futuro di Ice Dreams c’è il franchising, ci sono punti vendita creati secondo concept innovativi che offrano ben più di un gelato. Il primo, assicurano, aprirà a Milano, entro la fine di agosto.
Intanto, in attesa di godere di uno spazio tutto suo, la revolutionary Italian artisan gelato company si occupa di catering e, come tutto il resto della sua attività, lo fa con esito positivo. Ieri ha infatti partecipato da eccellente coprotagonista ai festeggiamenti di Microsoft per il lancio di Windows 10 presso l’Innovation Campus di Milano. Come? Con ciò che ha di meglio: il gelato. Per l’occasione ha infatti creato quattro gusti, naturali ovviamente, che riproducono i quattro colori del logo dell’azienda fondata il 4 aprile 1975 ad Albuquerque.
Un successo prezioso e incoraggiante, in attesa di avere un proprio store.