Mobilità, innovazione, nuove esperienze di acquisto, la nuova edizione di MCE 4×4: ne parliamo con l’ad e co-founder del progetto che ha sviluppato un marketplace di auto usate che si presenta come «alternativa alla compravendita tra privati o all’autosalone
Vi avevamo raccontato a novembre 2016 l’ultimo round di GoodBuyAuto, la startup di Carlo Salizzoni (ad e co-founder insieme ad Andrea Locatelli. Il team è composto da 25 persone) che ha sviluppato un marketplace di auto usate che si presenta come «alternativa alla compravendita tra privati o all’autosalone». GoodBuyAuto aveva ricevuto un investimento di 1 milione di euro. Torniamo ad occuparci di GoodBuyAuto in occasione della seconda edizione di MCE 4×4: l’appuntamento di Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Nuvolab, dedicato all’innovazione nella mobilità con l’obiettivo di analizzare il futuro del settore rispetto al trasporto di persone, merci e informazioni. GoodBuyAuto ha partecipato all’edizione 2016. «Mi piacerebbe partecipare anche quest’anno» ha detto a StartupItalia! Carlo Salizzoni. Il 27 gennaio si apre la call per startup (QUI per applicare) a MCE 4×4: è l’occasione per fare il bilancio di un anno di attività.
Salizzoni, parliamo di GoodBuyAuto.
«GoodBuyAuto è una startup focalizzata sull’innovazione nel settore automotive. Troppe le inefficienze che rendono la transazione di un autoveicolo complicata e rischioso. Al momento per chi vuole comprare un’autovettura nessuna delle alternative disponibili è veramente attraente. Da una parte la compravendita da privata: una sorta di giungla dove non sai chi hai dall’altra parte, con un livello di incertezza molto elevato. Dall’altra ci sono i concessionari, il retail tradizionale. Le problematiche? Prezzi troppo alti, scarsa convenienza. Dato questo, abbiamo analizzato i modelli in America, quelli più innovativi e capito cosa poteva andare bene per il nostro Paese. Così è nato GoodBuyAuto, un terzo nuovo modo di comprare auto di qualità, senza nessun rischio e a prezzi vantaggiosi».
Un ecommerce?
«GoodBuyAuto ha tutti i vantaggi di un ecommerce, in più c’è una parte offline che fa sì che l’esperienza di acquisto sia semplice e unica. GoodBuyAuto non è solo una vetrina per capirsi».
Quando si è costituita la startup?
«A ottobre 2015 siamo andati online. Da gennaio 2016 siamo veramente operativi».
Un anno la vostra partecipazione a MCE 4×4.
«Ho trovato un’organizzazione brillante con persone disponibili e capaci. Siamo stati selezionati e abbiamo partecipato a MCE 4×4 2016 però per il rotto della cuffia (perché altri hanno deciso di non intervenire). Questa cosa mi ha lasciato un po’ perplesso: non solo siamo una startup che propone soluzioni disruptive, ma siamo anche quelli che, tra le startup che hanno poi partecipato, nel 2016 hanno raccolto il fundraising più grande».
Che consiglio daresti alle startup di MCE 4×4?
«MCE 4×4 è una buona palestra di confronto per le startup. Confronto e anche la possibilità di conoscere imprenditori che condividono l’ambizione di fare in proprio e rischiare: qui ho visto valore. In Italia manca il tessuto connettivo di cui dovrebbe occuparsi l’università. Appuntamenti come MCE 4×4, data questa assenza, ricoprono maggiore importanza. Insomma, ce n’è bisogno ed è l’occasione di mettersi in gioco».
Il 2017 di GoodBuyAuto.
«Ci aspetta una crescita considerevole, anche in termini di espansione geografica. Stiamo lavorando alla chiusura di un nuovo round e, sul piano strettamente tecnologico, ad una serie di innovazioni per semplificare ancora di più l’esperienza di acquisto».