Un tour internazionale, la prima call e una location prestigiosa: i dettagli del primo acceleratore verticale sul cibo (StartupBootCamp). Partnership con Gambero Rosso, L-Venture Group, Cisco, Monini, M3 Investimenti
Un programma di accelerazione interamente dedicato al FoodTech, sostenuto da L-Venture Group, Startupbootcamp, Gambero Rosso, Cisco, Monini, M3 Investimenti. Si chiama Startupbootcamp FoodTech e lancia in contemporanea alla sua presentazione una call per startup (per l’application c’è tempo fino al 19 settembre, QUI). Nel dettaglio, da quest’anno, Startupbootcamp FoodTech seleziona e investe in 10 startup del food, fornendo 15 mila Euro di capitale (più servizi di mentoring e tutoring), accesso al network di partner di settore, 3 mesi di accelerazione e 6 mesi di ospitalità negli uffici di M3 a Roma, a San Giovanni. Il programma di accelerazione sarà diretto, tra gli altri, da Peter Kruger (CEO e founder di Startupbootcamp FoodTech), e Paolo Cuccia (presidente di Gambero Rosso e chairman dell’iniziativa).Â
Che cos’è StartupBootCamp
«StartupBootCamp Global – spiega Peter Krueger – è la principale organizzazione europea nella gestione dei programmi di accelerazione. Presente con 14 programmi, anche a Singapore, 2 negli Stati Uniti e in previsione anche in altri continenti», Startupbootcamp apre in Italia un acceleratore verticale in un settore, il FoodTech, che lo stesso Kruger definisce «strategico per l’Italia». Il primo acceleratore «su scala globale, indipendente. Non un corporate accelerator». A vocazione fortemente internazionale «i programmi StartupBootCamp selezionano per il 70% startup provenienti da paesi diversi da quello che ospita il programma».
Due milioni di euro da investire in startup
Peter Kruger, su quanto investirà l’acceleratore: «L’obiettivo è raccogliere 2 milioni da investire in startup. Siamo partiti non appena abbiamo raccolto il 75% del totale». Ma che tipo di startup cerca Startupbootcamp FoodTech? «I team che vengono selezionati a StartupBootCamp – spiega Kruger – sono in fase pre-seed. Noi li aiutiamo a chiudere un seed-round. Non prendiamo team in una fase molto iniziale, ma team abbastanza maturi: hanno una beta, un prototipo, un prodotto che hanno già cercato di validare sul mercato. Componente fondamentale dei team degli altri programmi, che cerchiamo anche noi, è un mix di team con ragazzi con forte competenza tecnologica e altri con più di 10 anni di presenza sul mercato, conoscono i player, hanno i contatti».
La roadmap del primo programma
Nell’arco di 6 mesi, spiega Kruger «pensiamo di ricevere 300-500 applications. Poi i selection day programmati dal 20 al 22 ottobre, a novembre via al programma di accelerazione e a marzo la presentazione delle startup selezionate». Per Paolo Cuccia «il foodtech coinvolge il food non solo nel rapporto fra tecnologia e produzione, ma anche altri processi industriali (catena del freddo, trattamento delle conserve, packaging, tappi) che rientrano più strettamente nella meccanica». Che cosa ha spinto Gambero Rosso a investire in questa operazione? «In primo luogo le performance di StartupBootCamp sono tra le migliori del settore in termini di sopravvivenza e crescita delle aziende. Ma soprattutto per idee, tecnologie, stimoli che arriveranno da team di tutto il Mondo e che da soli non avremmo».
Investimenti nel FoodTech? Come siamo messi? Per Luigi Capello «l’ammontare degli investimenti dai fondi VC nel foodtech è già in piena espansione con 5,7 miliardi di dollari investiti solo nel 2015 e una crescita annua del 152% rispetto al 2014 (fonte cbinsights)».
Cisco, tour internazionale
A supportare la vocazione interazionale di StartupBootCamp FoodTech anche Cisco Italia. «Siamo pronti a supportare la crescita dell’ecosistema nazionale dell’innovazione del foodtech – ha dichiarato Agostino Santoni, General Manager di Cisco System Italy – con iniziative che mettano in contatto startup, industria e università , individuando il talento e le idee che possono riuscire a scalare a livello internazionale». Nel dettaglio, Cisco supporterà lo Startupbootcamp FoodTech FastTrackTour: un tour internazionale in 10 eventi nei principali ecosistemi foodtech. «Pensiamo ad un roadshow che toccherà India, Nord America, Sud Africa» ha precisato Peter Kruger. Nella stessa direzione anche Monini, tra i principali produttori di olio italiani. «Il nostro obiettivo – ha detto Zefferino Monini, presidente di Monini Spa – è sfruttare la domanda di innovazione delle industrie alimentari italiane e internazionali per offrire alle startup foodtech provenienti da tutto il Mondo la strada più veloce per far crescere il loro business».
Facebook, Amazon e gli altri big
Tra gli obiettivi del programma di accelerazione di Startupbootcamp FoodTech anche il contatto tra startup e aziende del calibro di Facebook, Amazon, Google, Cisco, Intel, SalesForce, The Fork. A disposizione delle startup anche più di 100 mentor, provenienti proprio dal mondo delle startup; oltre 1000 Venture Capital e Business Angel. E 200 personalità delle aziende agroalimentari ed esperti di foodtech.