La startup conta 120.000 utenti, 3.000 proprietari registrati, 16.000 noleggi effettuati nel 2020
È agosto, vorreste andare al mare ma siete ancora al lavoro? Perché non organizzare un party in piscina, magari all’ora dell’aperitivo. Se la risposta è “perché non ho la piscina”, non è più un problema. Arriva infatti anche in Italia Swimmy, startup già attiva in Francia e Germania che si propone come l’Airbnb delle piscine private.
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Di fatto, Swimmy è una piattaforma web per affittare la propria piscina o per trovarne facilmente una vicino casa. La chiamano “economia collaborativa”: un tempo, al più, si sostanziava in multiproprietà ed era fonte solo di liti tra comproprietari. Questa nuova tendenza di condividere tutto, case, auto e barche, invece, sta andando per la maggiore, non è frutto di contenziosi civili e permette per qualche settimana l’anno di vivere al di sopra delle proprie possibilità .
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Swimmy, forte del successo in Francia e Spagna – dicono dalla startup – sbarca anche in Italia proponendo una piattaforma dedicata al noleggio di piscine tra privati. La piattaforma, aperta a tutti, permette ai proprietari di piscine di affittare la loro piscina per un’ora, mezza giornata o una giornata intera.  Per il proprietario basta un documento di identità , una prova di indirizzo e foto della sua piscina. Per il locatario la piattaforma ha lo stesso funzionamento di altre piattaforme come AirBnB ed il prezzo a persona lo decide il proprietario. E se l’idea di condividere la piscina nella seconda estate di pandemia non vi fa impazzire, dalla startup fanno comunque notare come, in questo modo, sia comunque possibile evitare le più affollate piscine pubbliche.