Si tratta di eShoppingAdvisor, tra le finaliste al SIOS22 Sardinia Edition
Dopo la scorpacciata dei Prime Day, torna la solita quotidianità per noi consumatori online. C’è chi continua a comprare molto, chi invece raramente. Ma è difficile trovare la mosca bianca a cui non è mai capitato di fare acquisti su una piattaforma. Se i social sono spesso sinonimo di internet, lo stesso si può dire di Amazon, che per centinaia di milioni di persone rappresenta l’unico gate d’accesso quando si parla di ecommerce. Il gigante di Seattle è senz’altro una foresta a confronto dei giardini (o aiuole) che sono i piccoli ecommerce aperti dai commercianti locali. Ma è proprio lì che molto si può fare per i centri storici, le eccellenze e la sostenibilità . «Abbiamo censito tutti gli ecommerce online: sono 53mila», ci ha spiegato Andrea Carboni, amministratore delegato di eShoppingAdvisor, startup sarda che, tra i suoi servizi, mette a confronto gli ecommerce per privilegiare le eccellenze locali e il made in Italy. Inserendo il prodotto nella stringa di ricerca, escono i risultati non per forza più convenienti nel prezzo, ma che rispettano rating di sicurezza e sostenibilità .
«eShoppingAdvisor – ha spiegato il Ceo Carboni – punta a diventare la guida di riferimento per uno shopping online sicuro e sostenibile. Lo facciamo attraverso un ecosistema di servizi che aiuta gli ecommerce dei commercianti ad aumentare la presenza sul web». La corsa alla digitalizzazione è stata senz’altro un elemento che ha distinto migliaia di piccoli imprenditori negli ultimi anni. Dopo lo scoppio della pandemia in molti hanno scoperto un’opportunità per restare a galla o, addirittura, aprire nuove linee di business. Di eShoppingAdvisor vi abbiamo già parlato dopo il suo aumento di capitale nel 2021, 500mila euro, guidato da CDP Venture Capital e LVenture. E poi perché la startup è stata tra le cinque finaliste del premio Startup Sarda dell’anno assegnato a SIOS22 Sardinia Edition a Cagliari (vinto poi da Healty Virtuoso).
Da una parte c’è il servizio per il B2C, ovvero noi consumatori che possiamo avere una lente in più per zoomare sui territori e capire se, magari, nella nostra città sono attivi ecommerce che hanno quel che ci serve. Il discorso riguarda infatti anche la sostenibilità della logistica. Se è vero che Amazon sta investendo miliardi per riconvertire la propria flotta e darsi all’elettrico, è un fatto innegabile il traffico di camion e furgoni generato dai nostri ordini a qualsiasi ora del giorno. Comprando locale, invece, si darebbe quel contributo alla transizione ecologica che è in capo a ciascuno di noi. «Ci sono 300mila esercenti in Italia che ancora non hanno un ecommerce: sono il nostro target», ha aggiunto Carboni. E questo è il B2B che completa l’offerta di eShoppingAdvisor e punta a fare conoscere i prodotti e le eccellenze italiane in un web dove non sempre è facile trovare spazio tra i giganti.