La ministra Valeria Fedeli ha firmato un decreto che mira a un cambiamento dell’intero sistema educativo: “Gli investimenti non si fermano qui”.
Un investimento da oltre 8 milioni di euro per cambiare l’intero sistema educativo nazionale e aumentare i fondi a disposizione delle scuole per le attività supervisionate dagli animatori digitali. È questo l’obiettivo della ministra Valeria Fedeli che ha annunciato l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (#PNSD) a Bergamo, nel corso dell’evento “Verso gli Stati Generali della scuola digitaleâ€.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale era stato lanciato ad ottobre 2015. Grazie agli 8,4 milioni di euro stanziati, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca assicurerà alle scuole italiane 1.000 euro da utilizzarsi per diverse attività , tra cui l’organizzazione di laboratori, corsi di formazione per la comunità scolastica e degli animatori digitali sui temi del Piano Nazionale.
L’obiettivo è migliorare o creare piattaforme di apprendimento, nonché svecchiare i siti internet scolastici, ma soprattutto innestare e diffondere la cultura digitale nelle scuole di tutto il Paese. Elementi chiave di questa operazione sono gli studenti, menzionati nel Pnsd, nonché gli animatori e le animatrici digitali.
Chi sono gli animatori digitali
Il lancio del Pnsd al convegno di Bergamo è stata l’occasione per annunciare anche la creazione di una piattaforma di confronto e comunicazione per gli animatori digitali, che li aiuteranno anche ” a fare comunità ”. “Crediamo molto nel ruolo degli animatori digitali – ha sottolineato la Ministra – e nell’importanza di seminare l’innovazione in ogni scuolaâ€.
Gli animatori digitali sono figure previste dal Pnsd, incaricate di digitalizzare la vita scolastica e le attività , nonché per stimolare e coltivare la cultura digitale. Ad gennaio 2016 il Miur ha comunicato che a svolgere questo ruolo ci saranno 8.303 insegnanti. Hanno un’età media di 45 anni, sono per lo più donne (4.594 le Animatrici, 3.709 gli Animatori). Inoltre, 5.443 docenti appartengono al I ciclo d’istruzione, mentre 2.860 sono del II ciclo.
Primo passo: la formazione digitale
“Ci saranno nuovi investimenti e nuove azioni, nella consapevolezza che, con il Piano Nazionale Scuola Digitale, stiamo ponendo le basi per un cambiamento sistemico che riguarda i tempi, i modi e gli spazi della scuola, il rinnovamento pedagogico, – ha concluso Fedeli -. Il digitale interviene trasversalmente a tutto il sistema educativo, è un campo gravitazionale che traina e informa ogni processo, ma che deve essere governatoâ€.
Per far sì che il Pnsd venga eseguito al meglio, si lavorerà soprattutto sulla formazione del corpo docenti e sulla produzione di contenuti per le scuole certificati e riconosciuti. Inoltre, come già annunciato insieme con la Presidente della Camera Laura Boldrini, verranno proposti percorsi di “educazione civica digitale” che coinvolgeranno anche le istituzioni e la società civile.