Il round da 30 milioni di dollari (25 milioni di euro) – ci svela Marco – avrà due obiettivi, il primo è di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, l’altro invece è di mettere lo strumento a disposizione di più aziende possibili: oggi l’azienda ha come clienti alcuni giganti del tech, come Airbnb, Google e Uber
Sono passati 22 anni da quando Marco Trombetti e Isabella Andrieu comprano un dominio di 100 dollari per creare un’agenzia di traduzioni online. Siamo nel 1999 e Translated prende vita. Nonostante, la startup abbia saputo diventare presto una delle maggiori scaleup europee, il primo investimento è arrivato quest’anno: 30 milioni di dollari guidato da Ardian Growth, società privata di investimento con 112 miliardi di dollari in gestione:
«C’erano altri fondi americani che ci avevano fatto un’offerta. Ma Ardian è stato quello più proattivo, ha “sgomitato”, preso un aereo e ci hanno convinto non per l’offerta migliore, ma per il loro modo di fare», spiega Marco Trombetti, che abbiamo raggiunto in macchina mentre è di ritorno dalla Francia per un altro incredibile progetto: una regata in giro per il mondo, la Global Ocean Race, che vedrà l’azienda impegnata nel 2023.
Alla ricerca di una simbiosi uomo – macchina
La vision della startup fin dagli albori è stata di trovare una simbiosi tra la macchina e l’uomo, con la prima che supporta l’umano nelle attività più ripetitive, lasciando spazio alla sua creatività. Da questa vision è nato il software ModernMT che opera nel campo della traduzione automatica neurale adattiva:
«La nostra mission è stata da sempre quella di creare una soluzione al problema della comprensione di una lingua straniera. E per noi all’inizio questo era un obiettivo lontano. Poi siamo riusciti a creare degli strumenti che ci hanno permesso di avvicinarci a quella missione fino a toccarla».
Il round – ci svela Marco – avrà due obiettivi, il primo è di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, l’altro invece è di mettere lo strumento a disposizione di più aziende possibili: oggi l’azienda ha come clienti alcuni giganti del tech, come Airbnb, Google e Uber.
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I numeri e il futuro
Translated ha oggi dei numeri importanti: 40 milioni di fatturato, 105 dipendenti, 200mila traduttori che hanno lavorato per l’azienda negli anni, con il 70% del fatturato realizzato in Silicon Valley (dove l’azienda ha una sede).
«Quello che ho sempre valutato è l’impatto e non i numeri. Oggi la lingua inglese ha fallito nel tentativo di essere una lingua universale. Ogni anno sempre più persone arrivano su Internet che non parlano l’inglese e hanno bisogno di sistemi nuovi di comunicazione. In futuro vogliamo diventare l’azienda in grado di risolvere il problema della lingua per la maggior parte delle persone del Pianeta».
Valutare prima l’impatto del business sui numeri non è l’unico consiglio che Marco offre agli startupper sulla base della sua esperienza:
«Per fare innovazione ci vogliono decine di anni. Nessuno dovrebbe valutare l’impatto di uno suo business sulla base del presente, ma sul tasso di crescita nel tempo. Quello che dico sempre è che se una startup sa crescere in maniera continua, nel tempo diventerà un business enorme, come la Pandemia ha dimostrato in molti casi», conclude Marco.