Un anno non è mai uguale ai precedenti in Joule, la Scuola di Eni per l’impresa. Nel 2023 sono stati raggiunti alcuni risultati importanti, mettendo a frutto le esperienze e i progetti avviati in Italia e all’estero: il perfezionamento del processo di Open Innovation attraverso il nuovo format del Joule Discovery Lab, il supporto alle startup innovative e sostenibili per creare un ecosistema imprenditoriale nella filiera energetica a zero emissioni, la forte diffusione dell’imprenditorialità interna e la conferma della qualità dei programmi di internazionalizzazione sono i punti da unire per definire il perimetro delle attività di successo del 2023.
Ne abbiamo parlato con Domenica Surace, Head of Impact Assessment, Monitoring & Reporting di Eni Joule per un bilancio dell’anno in conclusione; basi solide dalle quali ripartire nel 2024, confermando Joule come una vera e propria leva per i progetti di business di Eni.
Una leva di business grazie alle startup e all’intrapreneurship
«Il 2023 è stato importante per Eni Joule, le nostre attività si sono evolute mettendo a sistema i progetti e le sperimentazioni degli anni precedenti. Abbiamo trovato la quadratura del cerchio e ci siamo affermati come una leva da attivare per rispondere alle richieste delle linee di business di Eni» commenta Domenica Surace, Head of Impact Assessment, Monitoring & Reporting di Eni Joule, riepilogando le attività e i risultati dell’anno che sta per concludersi.
Una leva di business a tutti gli effetti e la piena affermazione di un ruolo strategico per valorizzare gli asset dell’azienda e contribuire a risolvere problemi complessi, grazie al coinvolgimento delle startup e alla diffusione della cultura imprenditoriale tra le persone di Eni.
«Oltre alle attività di accelerazione e incubazione, nel 2023 ci siamo concentrati sull’internazionalizzazione e sui programmi di intrapreneurship di Joule. Tra i nostri obiettivi c’è la diffusione dell’imprenditorialità interna per sviluppare le soft skill dei colleghi di Eni, arricchire il loro mindset, ridurre l’avversione al rischio, stimolare la creatività e la proattività. Le iniziative inerenti all’imprenditorialità interna hanno puntato all’alfabetizzazione dei concetti chiave, alla consapevolezza dell’importanza dell’intrapreneurship nel lavoro quotidiano e all’organizzazione di programmi per lo sviluppo della cultura imprenditoriale. Attività che hanno coinvolto 400 persone con percorsi di training, consolidando la Joule Expert Academy con oltre 90 colleghi che oggi ne fanno stabilmente parte. In totale abbiamo erogato 5mila ore di formazione proponendo programmi specifici di intrapreneurship. Inoltre, grazie all’evoluzione del nuovo Joule Discovery Lab maturata in anni di esperienza con l’ecosistema delle startup, mettiamo insieme le persone di Eni e gli startupper creando le condizioni affinché possano lavorare su progetti congiunti. Le idee innovative delle startup integrate alle competenze verticali dei professionisti di Eni, generano alcuni use case molto interessanti che possono dar luogo a joint development agreement per lo sviluppo di nuova innovazione».
Uno sguardo che guarda lontano, oltre confine, perché l’innovazione se adeguatamente stimolata, può essere ovunque.
Progetti internazionali sostenibili: valore sui territori e nuove sinergie
Oltre alla diffusione dell’imprenditorialità interna è stato dato ulteriore impulso ai progetti internazionali: «Abbiamo consolidato le nostre iniziative all’estero iniziate nel 2023 con il supporto alla filiera degli agri-feedstock e agli imprenditori agricoli locali» spiega Domenica Surace. «I colleghi delle consociate di Eni ci hanno coinvolto chiedendoci soluzioni innovative in supporto dell’agribusiness in Kenya – dove l’ecosistema dell’innovazione è già sviluppato e quindi abbiamo puntato sull’individuazione e l’empowerment delle startup locali – ) e in Congo – dove abbiamo avviato un progetto di ecosystem building per creare le basi per lo sviluppo di un ecosistema più strutturato. Due progetti di successo che stanno evolvendo e che hanno stimolato l’interesse di altri Paesi africani come Ruanda e Costa d’Avorio. In questo modo Joule contribuisce a generare valore nei territori e nuove sinergie per supportare il business di Eni all’estero».
130 startup in portafoglio, fatturati in crescita ogni anno
Attività alle quali aggiungere quelle già collaudate ormai da diversi anni in Joule, come l’incubazione e l’accelerazione delle startup, prevalentemente nella loro fase early stage. I numeri sono in crescita, anche in un anno come il 2023 nel quale l’ecosistema italiano ha registrato una contrazione degli investimenti rispetto al 2023.
«Attualmente abbiamo in portafoglio 130 startup , circa il 10% in più rispetto al 2022. Nel 2022 il valore del fatturato complessivo delle startup che abbiamo accelerato ammontava a 14 milioni di euro, cresciuto poi a 17 milioni nel 2023. Stimiamo un fatturato di 21 milioni nel 2024. Sono tutte startup di valore che lavorano su progetti solidi con idee molto valide. Basti pensare alle startup che partecipano a ZERO, l’acceleratore cleantech di Eni: il valore medio dell’indice SROI (Social Return on Investment) della terza edizione è di 4,16 euro il che vuol dire che per ogni euro investito in queste startup si possono generare 4,16 euro di benefici sociali e ambientali».