Nel frattempo in Europa sempre più comuni limitano l’ingresso di auto nei centri storici. Novità in arrivo anche per Milano
Si chiama Zip Infrastucture ed è una startup giapponese fondata nel 2018 e impegnata nel delicato settore dei trasporti urbani. La sua mission è alleggerire il traffico cittadino introducendo funivie che colleghino fra loro vari punti della città. Al momento l’azienda non ha ancora installato nulla, ma conta di avviare un progetto pilota in madrepatria entro il 2025 per poi arrivare sul mercato a fine decennio. Come si legge su Nikkei, il costo per chilometro dell’infrastruttura è di 10 milioni di dollari, cifra che secondo l’azienda consentirebbe un risparmio rispetto a soluzioni più terrestri come linee del tram. La funivia urbana sfrutterà cabine elettriche.
Abituati a vedere il Giappone come terra di frontiera tecnologica, a cominciare dai trasporti, per questa volta possiamo dire che in Occidente soluzioni come quelle di Zip Infrastructure sono già attive. A Tolosa, nel sud della Francia, nel 2022 è stata inaugurata Téléo, la più lunga funivia urbana presente in Europa – 3 chilometri – e realizzata da Poma, società del gruppo altoatesino HTI. Sempre dall’Alto Adige citiamo il caso del gruppo Leitner, che ha installato a Città del Messico una funivia urbana estesa oltre 10 km.
In Europa nel frattempo proseguono le limitazioni introdotte soprattutto dalle grandi città all’ingresso nei centri storici delle auto con motori endotermici. A Londra le recenti novità sulla Ultra Low Emission Zone stanno facendo discutere dal momento che sono aumentate di nuovo le tariffe per l’ingresso in città di alcune categorie di auto; a Milano dal primo ottobre 2023 entreranno poi in vigore nuove regole per chi entra in Area C e Area B. In un percorso a tappe molto serrate verso la transizione ecologica, il contributo delle startup basterà?