Il mondo dell’advertising teme le conseguenze del nuovo regolamento per la privacy, per le ricadute nell’ambito del trattamento dei dati degli utenti finali
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In principio furono i banner, pop-up, eccetera. Ora la nuova frontiera per chi vuole far monetizzare un sito è il native advertising, meglio se video. Ecco spiegata la vendita per quasi 300 milioni di una startup, Teads. La sede italiana è diretta da un ex stagista, Dario Caiazzo, lo abbiamo intervistato
La startup Teads è divenuta in 6 anni leader mondiale tra i marketplace di video advertising. La acquisisce per 285 milioni Altice, telco olandese che sta scalando in tutto il mondo (e che con questa exit si prepara ad aggredire il mercato adv soprattutto quello dei contenuti data-driven)
I siti senza banner esistono. Non vendono pubblicità proprio perché li sponsorizzano direttamente le grandi aziende. Si chiamano native advertising e brand journalism (questo giornale ne è un esempio) e non sono solo una nuova frontiera del marketing
C’è anche Buzzoole nella finale di ad:tech, promossa da Unilever. Parliamo del più importante appuntamento europeo dedicato all’applicazione della tecnologia in ambito pubblicitario. Chi vince si porta a casa 50 mila euro
Negli Usa è stato realizzato un sondaggio tra chi acquista online. La sorpresa è che, rispetto al passato, ora 55% degli intervistati atterra direttamente su Amazon, bypassando la ricerca di Google
4w Marketplace, startup incubata da Digital Magics, ha siglato accordi con circa 200 testate giornalistiche per proporre i suoi servizi di advertising
Una partnership per lanciare sul mercato soluzioni innovative di adversing: Viralize, incubata da Nana Bianca, ed ehi! si uniscono per collaborare insieme
L’80% della popolazione si connette ad internet e scarica video. E’ la nuova frontiera della televisione, quest’anno 164 milioni di dollari di investimento