La nostra rubrica Italiani dell’altro mondo ci porta a Boston, per incontrare la ricercatrice palermitana al lavoro per sconfiggere una delle malattie più diffuse. Ne soffrono 55 milioni di persone nel mondo
alzheimer
Settembre è il Mese Mondiale dell’Alzheimer: quali sono le nuove frontiere che si stanno aprendo grazie alla tecnologia per la diagnosi precoce e la cura di questa malattia neurologica? Sempre più startup, spin-off universitari e grandi marchi in prima linea
Le aspettative finora sono state deluse. Ma ai nastri di partenza ci sono progetti innovativi
Il prestito è stato concesso a favore della milanese Diadem, fondata nel 2012 come spin-out dell’Università di Brescia
Restorative Neurotechnologies, la startup medtech palermitana di Massimo Olivieri ha fornito risultati interessanti sui malati di Alzheimer, Parkinson, Ictus ed epilessie che hanno utilizzato gli occhiali prismatici Mindlenses, che ora si preparano a sbarcare all’estero
La nonna è affetta dal morbo di Alzheimer. Pietro, il nipotino 15enne al primo anno di liceo classico, le dà lezioni. “Così la malattia non peggiora”.
Sviluppato dai ricercatori dell’Università di Münster, il circuito è in grado di imparare sulla base dell’esempio e di riconoscere schemi nascosti nei dati, proprio come avviene nel cervello
A congratularsi con Emma Yang, giovanissima inventrice di Hong Kong, anche Bill Gates. Ha iniziato lo sviluppo del software dopo la malattia della nonna
Nomi, volti, luoghi possono diventare difficili da ricordare se si soffre di una malattia degenerativa. Il servizio lanciato da Italia Longeva sfrutta i messaggi automatici e permette ai pazienti di avere informazioni immediate sulla loro vita quotidiana chattando con se stessi
Eatwell ha raccolto oltre 100mila dollari su Indiegogo da oltre 1000 sostenitori diversi. Ogni pezzo di questo set (colorato, ergonomico e innovativo) è frutto di un lavoro di ricerca durato 4 anni. Lo ha creato Sha Yao, una giovane designer taiwanese della Stanford University.