Liam è il robot della Apple che avrà un compito importantissimo: smontare i vecchi iPhone e riciclarne i pezzi. Rappresenta, una volta di più, l’impegno che l’azienda ha deciso di prendere nei confronti dell’ambiente.
ambiente
LES è il metodo creato per simulare mille anni di vita di una qualsiasi foresta nel giro di tre settimane. Servirà per studiare fenomeni come la desertificazione o il cambiamento climatico globale in atto.
Dronebox è una scatola hi-tech in grado di accogliere, conservare e ricaricare i droni. Una sorta di piccola stazione di atterraggio che potrà essere utilizzata anche durante specifiche azioni di salvataggio.
Greenpeace ha pubblicato un bellissimo video per la campagna #SaveTheArctic. Il segreto? Tornare bambini per guardare il mondo con occhi diversi e ricordare di essere stati, una volta, dei piccoli esploratori.
TRY è il più grande database esistente sui caratteri morfologici e funzionali delle piante. È stato realizzato con il lavoro di 14 scienziati provenienti da tutto il mondo. Tra di loro c’è anche un italiano: Bruno Cerabolini dell’Università degli Studi dell’Insubria.
La misura proposta: usare i sistemi di identificazione automatica delle imbarcazioni (e altri big data) non solo per evitare incidenti tra navi ma anche per salvare i cetacei e altri animali.
Esteban crea dei robot dai rottami e dai rifiuti. Come Wall-E. Ora coltiva il sogno di studiare e migliorare le sue doti. Storia di un talento che ha trovato la sua via e che migliorerà il mondo.
Il George Airport, uno dei più importanti scali del Sudafrica, con i suoi 600mila transiti annui, è il primo aeroporto a energia solare del Continente africano. È solo una delle ultime iniziative “green” portate avanti dal governo di Pretoria
Niente più cloro. Al King’s Cross Pond Club di Londra, il primo laghetto artificiale balneabile del Regno Unito, l’acqua viene filtrata interamente grazie a processi naturali. Sembra uno stagno ma in realtà è un modo per ristabilire l’equilibrio tra uomo e natura.
Si chiama Hesop il sistema, già testato, che “ricicla” l’energia che andrebbe dispersa nella frenata, per alimentare treni e stazioni metro. Una tecnologia che potrebbe far risparmiare fino a 6 milioni di sterline l’anno, da reinvestire nel miglioramento dei trasporti.