Il food è sempre più inclusione sociale. Come nel nuovo ristorante “21 grammi” a Brescia, dove lavorano ragazzi con sindrome di down. Ma ci sono tanti altri esempi…
disabilità
Google Impact Challenge Disabilities è uno degli ultimi progetti di Google per supportare le iniziative non profit che nel mondo si impegnano per aiutare il prossimo. E non è lo sviluppo di nuove tecnologie il problema ma l’accessibilità: portarle a tutti e ovunque.
Lo ha inventato una super mamma, Debby Elnatan, per camminare insieme a suo figlio. Il prodotto, sviluppato con l’azienda Firefly, è già in commercio. Non è un’alternativa alla sedia a rotelle ma un modo per migliorare la vita dei bimbi disabili.
Firefly è un motore elettrico che permette di trasformare una sedia a rotelle in un veicolo che può raggiungere quasi i 20 km/h. Il design ricorda quello di una semplice motocicletta ed è estremamente facile da utilizzare.
Il Marine Discover Day è un evento che permette ai disabili di superare ogni limite apparente. Grazie a insegnanti volontari e un periodo di preparazione, gli iscritti possono immergersi e vivere un’esperienza unica. E ci si può iscrivere da ogni parte del mondo.
Rosemary Johnson era una giovane e promettente violinista. Poi, a soli vent’anni, un terribile incidente cambia tutto. Oggi, grazie ad un programma speciale, è tornata a fare musica e a suonare con il Il Bergersen Quartet.
Al +Lab, laboratorio del Politecnico di Milano, usano i banconi che furono di Giulio Natta, Premio Nobel per la chimica nel 1963. Sopra ci sono stampanti 3D e intorno progetti innovativi e l’atmosfera della vera ricerca. Qui la storia di un luogo speciale, fatto di stagioni e musica.
Si tratta di un braccio meccanico da installare direttamente su un lato della carrozzina elettrica. Una soluzione a basso costo, pensata per aiutare i disabili ad afferrare oggetti, mangiare e aprire porte.
Scalevo è l’ambizioso progetto di dieci studenti svizzeri: una sedie a rotelle in grado di salire e scendere gradini e scale, migliorando il quotidiano di diversamente abili in tutto il mondo.
L’Istituto Varalli di Milano ha provato tra le sue aule un’app che riconosce i luoghi, ne scarica la mappa e dà al non vedente le corrette informazioni per orientarsi