A Vinitaly anche Fattoria Casabianca, la prima a ottenere la certificazione di vegano per il Chianti. Tutto biologico e cruelty free, tappi riciclabili, etichette in carta riciclata. I risultati? Un +60% di vendite nell’export
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Oltre 4 mila espositori, visitatori da 120 Paesi: a Verona parte l’edizione 50 di Vinitaly, la rassegna più importante per il made in Italy (e il premier Renzi incontrerà il re dell’e-commerce cinese Alibaba)
L’export cresce anche nel 2015. Ma i nodi non mancano. Il direttore generale di Federvini: “Migliorare la distribuzione e accelerare sul Ttip”. Bene l’accordo Intesa-Mipaaf, a patto che i finanziamenti vadano a chi li merita
Troppi i prodotti che ancora non portano sulle etichette l’origine degli alimenti. Così concorrenza e clima pazzo abbattono i prezzi per i produttori: -43% dei pomodori, -27% per il grano duro, -30% per le arance
Le aziende del made in Italy a Chengdu portano la qualità e l’eccellenza del nostro vino. Poi la Cina tornerà qui, al Vinitaly di Verona ad aprile. Dove Renzi incontrerà Jack Ma, il re di Alibaba. L’obiettivo? Un mercato enorme, ancora da esplorare
Al via una grande promozione del made in Italy gastronomico in Usa, Giappone, Cina, Russia, Emirati arabi uniti, Brasile. Master class e borse di studio. Coinvolte ambasciate, chef (Cracco e Oldani) e Coni (con le Olimpiadi)
Dal caffè (bulgaro) Mafiozzo alla salsa (piccante) “Wicked Cosa Nostra”. Sono tanti i prodotti che, all’estero, in etichetta utilizzano gangster, padrini e “imprese” della mafia. Anche così (e non solo con i tarocchi) si danneggia il made in Italy
Il re dell’aperitivo raggiunge un accordo con i francesi e lancia un’Opa amichevole per acquisire il liquore. Per Campari (una ragnatela di brand mondiali) è l’ennesima operazione strategica, anche per la distribuzione
Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Grana Padano tra i prodotti made in Italy che hanno avuto crolli nel mercato del Regno Unito. Tutta colpa delle etichette a semaforo. Che per paradosso, approvano le bibite gassate ma senza zucchero…
Dalle politiche Ue alle agromafie: gli agricoltori del Sud lanciano un Sos per piante di arance, limoni e mandarini (ma quelle calabresi provano a sbarcare sul mercato di Dubai)