Breakthrough Energy Ventures Fund è il fondo d’investimento da un miliardo di dollari che Bill Gates ha creato con Bezos, Branson, Jack Ma e altri milionari. L’obiettivo è quello di finanziare idee che conducano all’utilizzo di energie economiche e pulite. Una misura per combattere la deriva di Trump sull’ambiente.
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Sonam Wangchuk, scienziato-ingegnere indiano, ha vinto il Rolex Award for Enterprise in Environment 2016 con le sue Ice Stupa, torri ghiacciate artificiali che potranno salvare le zone rurali intorno all’Himalaya.
La designer Isis Shiffer ha inventato un casco a nido d’ape, fatto di carta riciclata e resistente all’acqua, perfetto per chi usa il bike sharing. Ha vinto il James Dyson Award 2016 e 45mila dollari che serviranno per la produzione e lo sviluppo.
Robot marini, ma anche bucce d’arance, costumi smart e persino le pecore. Per contrastare l’inquinamento dei nostri mari insomma, ognuno deve fare la sua parte. Ma la tecnologia ci viene in soccorso.
Accade a Gloucester. La Cattedrale, i cui lavori iniziarono nell’XI secolo, diventa l’edificio più antico del mondo a impatto zero. Verranno installati, e nascosti alla vista, 150 pannelli solari che permetteranno alla diocesi di risparmiare un quarto delle spese energetiche attuali.
Bogdan Andy Bindea ha 31 anni e un’azienda, Sigora Solar, che fattura più di 5 milioni di dollari grazie alle energie rinnovabili. Diventato attivista di Greenpeace per proteggere la sua terra, la Romania, oggi vuole regalare un sogno, e la luce, agli abitanti di Haiti.
L’Università di Liverpool sta mettendo a punto una tecnologia laser per aiutare gli agricoltori a salvaguardare le proprie colture da uccelli e ratti. Senza utilizzare sostanze chimiche, veleni o altre soluzioni in grado di danneggiare ambienti e catene alimentari. Ed è stata finanziata dall’Unione Europea con 1,7 milioni di euro.
Parrot ha creato un vaso smart che permette di innaffiare le piante a distanza. Sia impostando una programmazione che intervenendo, in tempo reale, tramite app. In più dà consigli sulla crescita e sullo sviluppo di ogni singolo organismo vegetale.
Mappare a nuoto più di 30mila chilometri di coste rocciose nel bacino del Mediterraneo. È l’obiettivo del progetto Geoswim, arrivato al quinto anno di spedizioni. Lo racconta per noi Stefano Furlani, ricercatore al Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste.
Il primo prototipo, realizzato dal rinomato studio Roosegaarde, ha visto la luce a Rotterdam. Si chiama Smog Free Tower, è alta sette metri ed è in grado di aspirare l’aria inquinata e produrre aria pulita. Presto sarà costruita anche a Pechino, Città del Messico, Parigi e Los Angeles.