Da Age of Origins a Genshin Impact, sono sempre di più gli esempi di titoli di successo nati a Pechino e sbarcati all’estero. Ma ora qualcosa nel loro sviluppo sta cambiando. Cosa c’è dietro l’ascesa dei videogiochi cinesi? Ce lo spiega il nostro corrispondente dall’Asia
intrattenimento
Dal 6 gennaio parte la novità che si pone come alternativa diversa e complementare a Netflix, Prime Video e Disney+: si punta su prezzi bassi, ampia libreria e produzioni originali
Progetto di Coopculture, racchiude tre sezioni per l’educazione e l’intrattenimento. Con video, fotografie e audioguide – alcune registrate anche dagli studenti per i loro coetanei – è un aiuto ad immergerci nel bello del nostro paese accorciando le distanze.
Intanto gli abbonati salgono a 124 milioni, nel complesso gli utenti sono 271 milioni. I ricavi crescono a 6,76 miliardi ma rimangono le perdite operative e nette
Tra 50 anni cambierà il modo di vivere gli ambienti urbani, di viaggiare e anche la nostra dieta (e sì, c’entrano gli insetti!).
Sviluppato da una startup cinese, questo “pet-robot” promette di conquistare moltissime famiglie. Può anche fare la guardia quando la casa è vuota, raccontare delle storie e intrattenere gli altri animali presenti in casa.
Immersit è il device che, applicato su divani e poltrone, cambierà il nostro modo di guardare un film o tenere in mano un joystick. Prevede più di 1000 movimenti diversi ed è compatibile con le migliori console di videogiochi.
Apre il Disney Accelerator per le startup del settore media ed intrattenimento. Tempo fino al 16 aprile per mandare la candidatura al programma