Piaccia o no, sempre più robot sono destinati in futuro a sostituirci sul posto di lavoro. Ma per comportarsi come gli esseri umani avranno bisogno di padroneggiare un comportamento chiave: il linguaggio. E non è detto che tutto vada proprio così come lo abbiamo immaginato.
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Un team italiano è stato scelto dall’Europa per sviluppare assistenti robotici di nuova generazione, pienamente autonomi. Il progetto vincitore si chiama GOAL ed è stato scelto dopo una selezione che ha coinvolto oltre 800 proposte.
Lucy è bella, semplice e funziona benissimo. Per metterla sul mercato Diva e Mattia hanno deciso di affidarsi al crowdfunding, e in meno di 48 ore hanno triplicato il goal iniziale
All’Istituto di Bio Robotica della Scuola Universitaria Superiore di Sant’Anna di Pisa hanno creato un soft-robot, Octopus, che ci permetterà di ripulire i nostri mari dall’inquinamento. È progettato per imitare i movimenti di un polpo reale, con dei tentacoli davvero speciali.
Le protesi e l’esoscheletro nati all’Istituto Italiano di Tecnologia conquistano la casa farmaceutica Dompé, che diventa socio al 50% di una nuova startup
Si chiama Emma ed è il fisioterapista del futuro. È un robot, nato a Singapore, capace di eseguire massaggi e programmi di riabilitazione per diversi tipi di pazienti ed esigenze.
L’ultimo arrivato in casa Boston Dynamics è un robot domestico agile e innovativo, che fa le pulizie di casa, carica la lavastoviglie, e fa compagnia. È diventato star del web per i video che lo raccontano sul web e che sono stati visti da milioni di persone
L’annuncio è di Open AI, la società no-profit costituita a dicembre 2015 e finanziata con un miliardo di dollari dallo stesso Elon Musk e altre figure come Sam Altman di Y Combinator e Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn.
In sala operatoria è arrivato STAR. Formato da un braccio robotico, da un sistema per eseguire suture e da una serie di elementi per l’imaging operatorio, rappresenta la nuova frontiera dei robot chirurgici.
Disegnare il proprio robot, decidendo forma e comportamento, e poi “dargli vita“: sarà possibile grazie alla fabbrica virtuale nata dalla collaborazione dei ricercatori del Politecnico di Zurigo con quelli del centro ricerche della Disney e dell’università Carnagie Mellon.