Le startup non sono roba per ricchi, non soltanto. Sono tanti i casi di chi ce l’ha fatta partendo da zero, anche in business più complessi. Qui un po’ di casi e qualche soluzione per cominciare da zero
venture capital
I Cook u it è una startup che da giugno andrà alla conquista delle case dei londinesi con piatti regionali italiani e con chef italiani a domicilio (senza dimenticare un tocco di design)
Un post di Fabrizio Capobianco, ceo di Tok.tv, che racconta a cosa serve davvero il venture capital per una startup, e perché a molte aziende che in Italia chiamiamo startup forse non serve. Sono Lifestyle companies.
A Torino nasce il progetto Ortialti Fonderie Ozanam, per la produzione di vegetali a chilometro zero sul tetto di casa: un orto per pomodori, zucchine, insalata. E con tanti vantaggi ambientali
I fatti più importanti da quando, nel 2012, gli hanno dato il nome di fintech: un fenomeno irrefrenabile, che ha cambiato per sempre il volto (e il ruolo) di banche centrali, banche, finanza, assicurazioni, e non solo…
Le startup europee crescono, prevedono nuovi finanziamenti e assunzioni. L’ecosistema italiano migliora. E’ uno dei più giovani e ha grandi potenzialità , ma si dimostra ancora troppo casalingo
Secondo uno studio di CBInsight nel quarto trimestre 2015 i finanziamenti alle fintech sono crollati del 63%
Quomi, startup già attiva nel food delivery, lanciata dall’incubatore che la supporta nelle strategie (e con una quota). Mercato globale takeaway e del cibo a domicilio verso i 90 miliardi di dollari nel 2019
Lo storico colosso Usa delle minestre in scatola Campbell lancia una società di venture capital. Obiettivo: intercettare il terremoto che sta ridisegnando l’industria alimentare mondiale
Le exit sono state 594, il 65% in più rispetto al 2014. Crescono anche capitali e investimento medio, soprattutto grazie alle acquisizioni. Le Ipo non prendono quota. Tutti i dati in un report di Tech.eu